Da un lancio dell'agenzia Ansa delle ore 13.04ROMA, 19 GIU - I radicali hanno anticipato i dati del dossier sul ''Caso Italia'' relativo alla situazione nelle carceri che sara' prossimamente inviato alle massime istanze della giustizia europea ed internazionale. Il sovraffollamento carcerario ''e' oltre ogni limite di guardia: al 30 aprile i detenuti erano 53.343, il picco piu' alto dal 1946 ad oggi, reclusi in strutture che al massimo ne potrebbero contenere 42.876. Solo 10.421 svolgono un'attivita' lavorativa''. Questi i primi dati resi noti da Sergio D'Elia - durante una conferenza stampa con Marco Pannella, Ovidio Bompressi, Pietro Milio, Benedetto Dalla Vedova e Marco Cappato, presenti in sala anche Francesca Mambro e Giusva Fioravanti - che ha inoltre sottolineato come ''ben 24.497 sono i detenuti in attesa di giudizio, molti dei quali finiscono poi per essere assolti''. Quanto ai detenuti tossicodipendenti ammontano a 18 mila, molti incarcerati per possesso e piccolo spaccio di droga. I sieropostivi e i malati di Aids conclamato sono 3000, ma sol
tanto il 40% si sottopone al test all'ingresso. Pertanto si stima che i detenuti positivi per Hiv siano 5000. Il dato che riguarda i detenuti extracomunitari li calcola in 13.500 persone: ''loro sono esclusi dalle misure alternative e dai benefici previsti dalla legge penitenziaria, per educatori, direttori di carcere e magistrati di sorveglianza e come se non
esistessero.
D'Elia infatti ha rilevato che per gli extracomunitari, essendo l'espulsione garantita a fine pena,
non vengono predisposte le misure per il reinserimento. Un altro aspetto messo in rilievo riguarda i 18 mila detenuti che ogni anno sono reclusi con pene inferiori ai tre anni: sono 1184 le persone che negli ultimi due anni hanno usufruito della legge Simeone che prevede alternative al carcere. E sono diminuiti di 4550 unita', dal '98 al '99, coloro che hanno potuto usufruire dei benefici e delle misure alternative al carcere previsti dalla legge Gozzini. Eppure - ha insistito D'Elia - ''l'Italia ha il numero piu' basso di detenuti evasi durante la fruizione dei benefici, 195 su 37.920, pari allo 0,72% degli ammessi al lavoro esterno, al servizio sociale, alla semiliberta' e ai permessi premio. In Europa invece la media e' del 3%''. E ancora, e' stata rilevata anche la fatica degli operatori penitenziari, come gli educatori - ciascuno dei quali ha a carico una media di 230 detenuti -, mentre i magistrati di sorveglianza sono 125 e devono seguire 30 mila detenuti definitivi. Gli agenti di custodia sono 42 mil
a, ma una parte di loro svolge compiti extracarcerari. A fronte di questi dati i radicali - tramite il senatore Pietro Milio che li ha presentati in Parlamento - sostengono una proposta di legge che preveda l'indulto e che sia seguita da successive misure di sostegno.
CARCERI: RADICALI, INDULTO GENERALIZZATO FINO A TRE ANNI
Da un lancio del'agenzia Ansa delle ore13.13
ROMA, 19 GIU - I radicali nel corso di una conferenza stampa - alla quale hanno partecipato, tra gli altri, Sergio D'Elia, Marco Pannella, Ovidio Bompressi e Pietro Milio - hanno illustrato la loro proposta di indulto che prevede di fare scarcerare le persone che hanno ancora da scontare fino a tre
anni di pena con il patto, gia' previsto dagli indulti che si sono succeduti in precedenza, di dover scontare anche la pena beneficiata se tornano a delinquere entro cinque anni dall' emanazione del provvedimento di clemenza. Quanto alle misure di supporto all' indulto, i radicali propongono di rendere automatico (ovvero senza sottoporlo al magistrato) il conseguimento della liberazione anticipata anche sulla scorta del dato che ha visto accolte nel 1998, su un totale di 31.487 domande, 23.827. Per i radicali ''e' inutile tenere impegnati i tribunali di sorveglianza in giudizi di merito che, per la liberazione anticipata, si risolvono nel 75% dei casi con la concessione del beneficio''. Inoltre propongono di aumentare da 45 a 60 giorni lo sconto di pena previsto per ogni semestre di detenzione. E ancora vogliono subordinare la possibilita' di ottenere la liberazione condizionale alla partecipazione dei condannati alle attivita' di rieducazione, anziche' lasciarla al vaglio del magistrato attualmente volto ad
accertare il ''ravvedimento'' del detenuto.
Sergio D'Elia, in conclusione, ha sottolineato come ''le carceri italiane stanno per esplodere e la situazione diverrebbe insostenibile se non si dessero risposte a tutte le speranze ingenerate con le discussioni su indulto e amnistia''. La conferenza stampa di oggi si e' svolta anche a conclusione delle visite effettuate in 35 carceri di tutta Italia dagli esponenti radicali.
Marco Pannella ha voluto sottolineare che da oggi ha ripreso la consuetudine, impeditagli dal fatto di non essere piu' parlamentare, di compiere visite nelle carceri. ''E' li' che passero' Ferragosto, Natale e Capodanno: per cercare di trovare, dalla conoscenza diretta, elementi per lottare di piu'. E'
infatti un obiettivo degno anche quello di restituire il sorriso forse anche a pochi familiari di detenuti''.
Quanto alle proteste carcerarie in corso, e' stato reso noto che dal 15 di giugno e' iniziato uno sciopero per carcere di Opera nell' arco del quale i detenuti si asterranno dal cibo, dagli incontri con parenti e avvocati e da ogni attivita'. Domani verra' presentata da Bompressi, insieme ad altre persone, l'iniziativa di uno sciopero pubblico della fame a sostegno del provvedimento di indulto.