19 giu. 00 inizio ore 8.00 di mattina; conclusione ore 10.20
Avete presente un pesce che nuota nel suo ambiente naturale? Bene, così ho visto Pannella "navigare" nei diversi ambienti dell'antico carcere romano che egli ha frequentato da detenuto nel 1977 (per aver fumato pubblicamente uno spinello) e da parlamentare in ispezione, da quando fu eletto per la prima volta alla camera dei deputati, nel 1976. L'unico periodo di sospensione ha riguardato gli anni recenti in cui non ha ricoperto la carica di parlamentare italiano o europeo. Vero è che in questi ultimi tre anni Pannella ha tentato più volte di varcare i famosi "tre scalini" senza superare i quali non si è romani a tutti gli effetti ma, come sapete, nonostante i numerosi processi per le cessioni gratuite di hashish, non c'è ancora riuscito...
Moltissimi fra i detenuti e fra gli agenti di polizia penitenziaria lo avevano già incontrato in precedenza in questi 24 anni. Per me è stata un'emozione fortissima quando, nell'angusto cortile del carcere, una quarantina di detenuti sono accorsi per stringergli la mano, per fargli mille domande fino a che non lo hanno salutato con uno scrosciante applauso reso ancora più fragoroso dal battito delle mani dei reclusi che abitano le celle che si affacciano sul cortile.
Alla "conta" di questa mattina, i detenuti che hanno risposto all'appello sono stati 931; il carcere potrebbe ospitarne al massimo 850 in condizioni normali ma, considerando i due reparti in ristrutturazione (la II e la VI Sezione), la capienza massima è oggi di 700 carcerati: dunque, 231 in più... e con l'estate alle porte! I detenuti in attesa del 1 giudizio sono più del 50% e solo 20 sono i "definitivi". Il 97,8%, dunque, sono in attesa di giudizio. Ogni giorno escono dal carcere circa 15 detenuti, ma ne entrano almeno tre in più: 18/19.
Nel 1999 i DETENUTI TOSSICODIPENDENTI sono stati 717 di cui 417 extracomunitari, 5 sieropositivi, 2 in AIDS conclamato. Dei 400 che tra il '98 e il 99 hanno accettato di sottoporsi alle analisi per l'HIV, più del 10% (43) si sono rivelati sieropositivi e di questi, 11 in AIDS conclamato. Solo dal 1 Marzo di quest'anno è stato istituito il SERT interno che provvede alla somministrazione del metadone al 30% di eroinomani dichiarati; prima di questa data, i tossicodipendenti erano "curati" con psicofarmaci.
Attualmente la percentuale degli extracomunitari è attorno al 65%, mentre quella degli internati per reati che hanno a che vedere con le sostanze stupefacenti è dell'80%. Negli ultimi due anni si sono registrati 5 suicidi, di cui 2 quest'anno.
Nonostante l'imbiancatura delle pareti d'ingresso e degli uffici, dovuta, suppongo, alla prossima visita del Papa programmata per il 9 luglio, tutto è fatiscente nel vecchio istituto penitenziario: "preferisco non farvi vedere la I sezione - ha detto un agente - perché ci vergognamo".
Per quel che riguarda il lavoro, i "lavoranti" sono 160 su 931; tutti, tranne 9 che operano nella falegnameria, svolgono occupazioni che riguardano la vita in galera. Eseguono mansioni di inservienti, cucinieri, elettricisti, imbianchini, ecc.. La tipografia, che è stata ristrutturata assieme alla falegnameria, non può al momento occupare alcuno perché non sono stati ancora fatti i necessari collaudi.
La parola "legalizzazione" (degli stupefacenti) è risuonata più volte stamattina e non per bocca dei detenuti, ma del personale di custodia ai più alti livelli. Anche il Direttore, Dott. Mariani, ha pronunciato la parola magica nel corso dell'incontro che abbiamo avuto con i rappresentanti del corpo degli agenti di polizia penitenziaria. La scelta da fare è così evidente e necessaria che non ha avuto bisogno di approfondimenti.
Le rivendicazioni degli agenti sono state quelle di sempre: 1) riordino della carriera (il provvedimento - affermano - già in discussione in parlamento, deve marciare assieme a quello di amnistia-indulto) 2) nuove assunzioni 3) aumenti degli stipendi che oggi sono identici a quelli degli agenti di P.S. 4) formazione professionale che oggi non si fa per mancanza di personale (attualmente, il nuovo assunto fa dei corsi accelerati che variano dai 15 giorni ai tre mesi). "Il nostro è un lavoro usurante - ha detto uno dei rappresentanti sindacali del corpo degli agenti di polizia penitenziaria - perché rischiamo continuamente di prendere malattie infettive quali la TBC, la scabbia o l'HIV, e siamo sottoposti ad uno stress emotivo molto intenso come quando - e accade spessissimo - dobbiamo tenere a bada per 8 ore consecutive 50 detenuti"
Come categoria, il corpo degli agenti di polizia penitenziaria non si è ancora pronunciato sui provvedimenti di "clemenza" in discussione in questi giorni, ma i presenti hanno sicuramente manifestato il loro favore nel corso del colloquio con Pannella che, quando un sindacalista ha provato a difendere a spada tratta la completa innocenza degli agenti accusati dei pestaggi di Sassari, ha affermato con chiarezza che non era lì per fare "l'amico politico" e che avrebbe voluto approfondire la questione in un altro momento, con maggiore tempo a disposizione: "tornerò - ha detto - e ci metterete un po' per convincermi..."
Altrettanto franca è stata la discussione avuta da Pannella con i rappresentanti della "Commissione detenuti" ai quali ha ricordato la posizione contraria dei radicali all'amnistia "che serve a far tornare al lavoro, a pieno titolo, nei loro posti di comando e di prestigio qualche centinaio di notabili politici o privati". Le leggi - ha detto un detenuto - sono inapplicate e tutto viene superato dall'EMERGENZA continua; sui provvedimenti di clemenza di cui tanto si parla - ha convenuto con Pannella - occorre andare fino in fondo, vista l'aspettativa che il reiterato annuncio ha creato".
Una valutazione ha messo d'accordo Pannella con i detenuti, gli agenti, il direttore Mariani e il vicedirettore Pandolfi: dopo l'amnistia e/o l'indulto, entro due mesi (al massimo entro l'inverno), Regina Coeli e le altre carceri italiane saranno di nuovo piene come un uovo e i nodi di sempre impediranno al pettine di scorrere. E' per questo che è statoi particolarmente apprezzato il disegno di legge del senatore Milio riguardante la liberazione condizionale e la liberazione anticipata.
La mattinata al carcere di Regina Coeli, si è conclusa con una promessa - definita dallo stesso Pannella "una minaccia" - di una lunghissima visita della durata di un'intera giornata da tenersi entro il mese di Agosto e con l'invito, che personalmente ho rivolto al Direttore, ai vicedirettori e agli agenti, ad assistere al convegno previsto fra una settimana sui dieci anni di applicazione della legge Jervolino-Vassalli.