TolleranzaZero
Informazione Politica & Finanziaria
Da http: www.destra.it "la rivista telematica della destra" direttore Maurizio Gasparri
PREPARIAMO LE BONIFICHE RAI
In una sua Stanza di qualche tempo fa il Montanelli sul Corriere scrisse testualmente:
"Sa quando il regime si realizzera'? Dopo la vittoria - che do per certa - del Polo alle Politiche. Vedra'. La prima cosa che fara' Berlusconi, come la fece nel '94, sara' di spazzare via l'attuale dirigenza Rai per omologarne le tre reti a quelle sue. Processo alle intenzioni? No, prassi di cui lo stesso Cavaliere ci ha fornito la piu' convincente applicazione."
Abbiamo gia' avuto modo di commentare questa affermazione (vedi Montanelli:un bilioso spregevole nel nostro Archivio). Poi e' stata resa nota la candida dichiarazione del direttore generale RAI Celli dopo le ultime infornate di dalemiani:
"L'azienda la governiamo bene e quando vincerete le elezioni ve la governerete da voi"
Le elezioni del 16 Aprile sono state vinte, non sappiamo quale fine fara' il governo Amato 2 ma in ogni caso o nel 2001 o prima il Polo vincera' le elezioni politiche e con buona pace del Montanelli e col benestare del Celli si dovra' davvero metter mano ad incidere quel bubbone di posti di comodo che e' l'attuale RAI. Prima di dar corso ad una vera privatizzazione, non come quelle fasulle fatte finora con il Tesoro che mantiene la maggioranza o peggio resta in minoranza ma con le gabole della golden share impone la sua prepotenza agli azionisti privati che da bravo parco buoi hanno creduto di comprare in borsa quote di una societa', occorrera' dar corso a un bel ripulisti anche per non lasciare ai potenziali compratori un carico insostenibile di dipendenti e consulenti di varie specie ma tutti riccamente remunerati.
Ci siamo pertanto proposti di iniziare una lista di personaggi che dovranno essere cortesemente invitati a togliere il disturbo, a cominciare proprio dai giornalisti, il cui numero e' difficile conoscere con esattezza ma sicuramente e' superiore ad ogni immaginazione. Tanto che ci rivolgiamo ai lettori perche' ci aiutino nel colmare le nostre lacune.
Abbiamo cercato invano su Internet nei vari siti RAI informazioni sul numero o sui nomi dei giornalisti in pianta stabile sulle varie reti, e non abbiamo nemmeno provato a chiedere direttamente alla societa', certi che sarebbe immediatamente calato il muro del silenzio.Confidiamo tuttavia nelle conoscenze dirette di quanti in RAI hanno dovuto subire gli scavalcamenti e le irresistibili ascese degli unti del Signore pregandoli di segnalarci quanto a loro conoscenza, e stessa preghiera rivolgiamo ai nostri lettori, chiarendo che in ogni caso prima di sbattere mostri in prima pagina sara' nostra cura effettuare le necessarie verifiche.
Un criterio ci piacerebbe fosse applicabile: chi e' entrato senza regolare concorso fuori! Ma temiamo che si rischierebbe di vuotare del tutto l'azienda! Comunque ci proveremo. Cominciando dunque dalle ultime infornate, secondo quanto appreso dalla stampa, sono da accompagnare cortesemente alla porta:
Mario Meloni
Giovanna Milella
Romano Cannas
Roberto Reale
Raffaele Genah
Andrea Giubilo
Ovviamente il Consiglio di Amministrazione sara' tutto da rifare in attesa dei veri azionisti privati, liberando l'azienda dai vari Zaccaria e Celli . Se la privatizzazione sara' attuata come va fatta non vediamo cosa c'entri (sempre col permesso del Montanellià) il Berlusconi o chi per lui, dal momento che dovrebbe decidere un Consiglio nominato da un'Assemblea sovrana, in quanto espressione dei proprietari privati dell'azienda.
FILM RADIO E GIORNALI
Altra fondamentale bonifica per il risanamento non solo dei conti pubblici ma soprattutto degli immorali e distorsivi regalini ai sodali e' l'abolizione di tutti i contributi a film e giornali. Non ci faremo incantare dal concerto di alti lai sulla condanna a morte della cultura da parte di coloro che sui suddetti contributi hanno basato carriere e rendite vitalizie ove di cultura spesso non vi era ombra, a meno di spacciare per cultura il turpiloquio e l'esposizione di nudita' femminili. Il recente Festival di Cannes ha dato di recente la sua brava patente internazionale di indegnita' al nostro cinema sovvenzionato e si torni al concetto che la pellicola deve essere un prodotto apprezzabile e quindi acquistabile dagli spettatori, smettendola di concepire opere pagate dai cittadini indipendentemente dal fatto che qualcuno vada poi a vederle. Tanto per dare un assaggio ricordiamo qualche nome di beneficiati a vario titolo: Nanni Moretti, Roberto Benigni, Sabrina Ferilli, Alba Parietti, Jovanotti, Bono, Sabina
Guzzanti, Enzo Siciliano, Asor Rosa,Gene Gnocchi, Edwig Fenech, Pietro Salvagli (film Vado al Massimo).
Discorso pressoche' analogo vale per i giornali e le radio. Cominciando dai giornali di partito non si vede perche' il contribuente debba mantenere in vita giornali e radio letti o ascoltati da quattro gatti insufficienti a mantenerli in vita: se vogliono continuare ad essere la tribuna di presuntuose soubrettes provvedano a procurarsi pubblicita' o finanziamenti privati per il loro sostentamento, altrimenti chiudano senza tante lagne. Varrebbe proprio la pene di indire un referendum per sapere quanti italiani voterebbero per mantenere a proprie spese illuminati e polposi quotidiani quali Il Manifesto, l'Unita', Liberazione ecc. per non parlare delle varie Eco di Vattelapesca o Gazzetta di Nonsocosa. E cosa dire di Radio Radicale che per fare il grande sforzo di mettere un microfono in Parlamento e per propinarci le logorree della super-soubrette Pannella (lui e non il partito radicale andrebbe definito la lue della politica italiana!) si beccano svariati miliardi l'anno?
AEREO PRESIDENZIALE
Non occorrono certo molte parole per affermare l'inutilita' di questo costosissimo gadget impostato da Prodi ed ereditato da D'Alema. A dimostrazione della diversita' di comportamento tra il privato e il pubblico ci bastera' ricordare un fatterello riferitoci negli anni sessanta dall'allora Amministratore delegato della Pirelli: in pieno boom economico e con bilanci non certo in perdita il giovane Presidente Leopoldo Pirelli provo' varie volte a chiedere al Consiglio di Amministrazione di acquistare un aereo privato per i suoi spostamenti e altrettante volte il Consiglio boccio' la richiesta! I nostri presidentucci invece si regalano da soli il giocattolo per far concorrenza al Number One di Clinton. Perche' non si rileggono le cronache di quando Golda Meier, primo ministro d'Israele, preparava personalmente il caffe' nella sua spartana casa ricevendo ospiti illustri in visita ufficiale?
AUTO BLU E SCORTE
Altro argomento spesso dibattuto e mai affrontato seriamente quello delle auto blu e delle scorte: un vero capo non deve avere la coda di paglia quando deve proibire qualcosa che lui ha e che e' bene continui ad avere. Qui si tratta semplicemente di eliminare gli sprechi di quelli che sono diventati degli status symbol. Che un ex Presidente della Repubblica abbia un suo studio in Senato e' cosa che il Senato stesso puo' deliberare, ma fuori di li' l'ex Presidente e' un senatore come gli altri e non si vede perche' i cittadini debbano pagargli un'auto (e magari dueà) con la scorta (piu' un'eventuale altra scorta per la sua casa al paeselloà), cosi' come non si vede ancor piu' ragione perche' gli ex Presidenti delle due Camere godano dello stesso privilegio (magari chiedendo un'auto piu' grande perche'àhanno famiglia). E che dire delle scorte ai magistratiàonnimediatici?
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