COMUNICATO STAMPA / CONSHUMOUR
Firenze, 27 Giugno 2000
SPECIALE FATIMA
Come per molti giornali, oggi e' il giorno della pubblicazione del terzo segreto di Fatima. E, nella rubrica trisettimanale del nostro sito Internet "Conshumournews"
http://www.aduc.it/nuovo/pagframe/inizio.htm
lo abbiamo letto a modo nostro. Segue il testo satirico, cosi' com'e in Internet.
I
Dopo le due parti che ho gia' esposto -dice suor Lucia- abbiamo visto Nostra Signora con a fianco un angelo con una spada infuocata, le cui fiamme, pero', si spegnevano al solo contatto con la Madonna, che continuava a ripetergli: "Angelo (l'angelo si chiamava cosi', d'altronde c'e' un giornale che si chiama "Il Giornale"), ti e' di nuovo andata in corto circuito la spada illuminata, lascia fare che fa figura, stai solo attento che puoi far male a qualcuno". E Angelo, rivolgendosi alla signora "questo passa la produzione".
II
Poi ripresero la parte da copione e l'angelo disse rivolto verso i tre pastorelli: "penitenza, penitenza, penitenza". Giacinta si chiuse gli occhi e Francisco le tese la mano. "Testamento", rivelo' Giacinta e l'angelo le disse "bravi, voi due, cominciate che non e' mai troppo tardi".
III
Si vide poi una grande luce, e vari vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose salire fino in cima ad una montagna. Poi si vide un sacerdote vestito di bianco che doveva essere il papa attraversare una citta' piena di rovine, ed una volta arrivato in cima al monte anche lui chiedere "ma quando e' che finiscono i lavori per il Giubileo? Neanche a Varsavia dopo la guerra c'era un casino simile".
IV
In cima al monte c'era una croce, e sui bracci vi erano seduti due angeli, che probabilmente bilanciavano con il loro peso il labile equilibrio. I due angioletti avevano in mano due innaffiatoi di cristallo colmi di sangue dei martiri che beatificavano le anime pure.
V
A questo punto Angelo lancio' l'anatema contro gli umani peccatori. Ma nell'alzare la spada, per dare ancora piu' forza al suo parlare, scappava una scintilla che andava a colpire uno dei due angioletti in parti non esattamente nobili per un'occasione del genere.
VI
Sentendosi bruciare "li'" l'angioletto fece un balzo giu' dalla croce, ed essendo ancora un'anima assunta da poco, e non avendo praticita' con le ali, cadde pesantemente a terra, guardando la Signora con aria di pieta'. La Signora guardo' l'angioletto e gli disse "non ti ci provare che i bestemmiatori vanno all'inferno" (l'inferno lo aveva gia' spiegato nel primo segreto).
VII
Nel frattempo, dato che i due sostenevano i bracci della croce, anche l'altro angioletto, che lascio' cadere in aria la brocca di cristallo, che colpi' in testa il Pontefice (che stava in cima alla montagna) e si rovescio' addosso ad un vescovo che stava proprio dietro di lui. Il vescovo, insanguinato come in un film di Dario Argento grido' "oh, grazie Signora, che benedizione formato famiglia, come sono felice! Chierico, prendimi un altro vestito".
VIII
Il braccio della croce, privato di ogni legge statica, e non essendo stagione di miracoli, fini' anche lui sulla testa del pontefice, che chiese "ancora grazia, Signora?", prima di stramazzare al suolo in stato di shock. "Oggi con le grazie basta -fini' la Madonna- ci manca solo che venga un turco e ti spari".
E cosi' finisce il racconto di Suor Lucia, unica sopravvissuta. Alcune fonti dicono che qualcuno se la era presa a male con Francisco e Giacinta per l'equivoco della penitenza.