Appuntamento questa sera, a Roma, dinanzi al Tempio Maggiore, a partire dalle 20
Roma, 5 luglio 2000 - Sabato scorso, in Iran, 13 cittadini di religione ebraica, accusati di avere svolto attività di spionaggio a favore di Israele, ma, in realtà, esclusivamente "colpevoli" di essere ebrei, sono stati condannati a pesantissime pene detentive e a sanzioni corporali.
Il Partito radicale aderisce formalmente alla manifestazione-fiaccolata organizzata per questa sera dalla comunità ebraica.
Ancora una volta, quindi, ci ritroveremo uniti con i fratelli ebrei, non solo per testimoniare la nostra indignazione per questa sentenza inaccettabile, pronunciata, tra l'altro, al termine di un processo nel quale sono stati travolti i più elementari diritti di difesa degli imputati, ma anche e soprattutto per denunciare le gravissime responsabilità di una politica estera, quella italiana e quella - inesistente - dell'UE non in grado, ma non disposte, ad iniziative e politica capaci di aiutare a contrastare con intelligenza l'integralismo religioso che in Iran sta concretamente e quotidianamente operando per soffocare ogni possibilita' di apertura per una societa' invece pronta a grandi conquiste di democrazia legalita' sviluppo.
Pur prendendo atto che questa sentenza avrebbe potuto prevedere condanne a morte, intendiamo venga riformata in appello; la sentenza rischia gravemente di invertire il quadro di evoluzione prudentissima ma positiva del Presidente Katami.
A difesa dei diritti e delle libertà dei milioni di cittadini iraniani che dell'integralismo religioso sono le prime vittime, diamo appuntamento ai laici, ai liberali, ai democratici, questa sera, a Roma, a partire dalle ore 20, dinanzi al Tempio Maggiore.