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Conferenza Rivoluzione liberale
Manfredi Giulio - 5 luglio 2000
COMUNICATO STAMPA

IL CONSIGLIO REGIONALE DEL PIEMONTE APPROVA UN ORDINE DEL GIORNO PRO-GAY PRIDE.

LA MAGGIORANZA DI CENTRO-DESTRA SI SPACCA; ALLEANZA NAZIONALE ABBANDONA L'AULA.

Nella seduta di oggi pomeriggio, il Consiglio Regionale del Piemonte ha approvato a grande maggioranza (21 SI, 8 NO, 11 astenuti, 2 non partecipanti) un ordine del giorno sulle manifestazioni del GAY-PRIDE in corso di svolgimento a Roma.

In particolare, su proposta del consigliere regionale radicale Carmelo Palma, è stato approvato il seguente dispositivo: "Il Consiglio Regionale del Piemonte riconosce il diritto delle organizzazioni omosessuali e transessuali e di tutti i cittadini e tutte le cittadine a manifestare- diritto previsto e garantito dalla democrazia, dalla Costituzione e dalle regole della convivenza civile".

DICHIARAZIONE DEL CONSIGLIERE RADICALE CARMELO PALMA

"A quanto pare, per alcuni inquilini della Casa delle Libertà, si oltrepassa il segno del decoro e della virtù cristiana al solo riconoscere il diritto- sancito dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo e dalla Costituzione- a manifestare liberamente il proprio pensiero e i propri orientamenti sessuali. E' interessante che tutto ciò sia avvenuto a pochi minuti dal termine della prima discussione sul nuovo Statuto regionale, cioè sulla carta "costituzionale" della Regione.

Gli apprendisti stregoni della nuova Costituzione, e alcuni dei registi del nuovo statuto regionale, pensano forse che, in un "nuovo" Piemonte, i diritti di libertà e di espressione del pensiero non debbano più avere corso- o essere limitati a chi esprime determinati orientamenti sessuali? Una cosa, noi comunque abbiamo capito- sperando che presto la comprendano anche altri e più ragionevoli esponenti della maggioranza: non può e non deve essere Presidente della nuova commissione Statuto chi ha abbandonato l'aula al termine della votazione sull'odg relativo al Gay pride, per la semplice e "intollerabile" riaffermazione di una delle libertà fondamentali garantite dalla Costituzione.".

Torino, 4 luglio 2000

 
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