(ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 7 LUG - La legislazione
favorevole ai ''crimini'' aborto ed eutanasia, ''essendo
intrinsecamente immorale, non puo' costituire un imperativo
morale per il medico, il quale si avvarra' a buon diritto del
ricorso all'obiezione di coscienza''. Nuovo no del Papa ad
aborto ed eutanasia, insieme ad un invito ai biomedici ad
impegnarsi per assicurare condizioni di salute migliori all'
umanita', ''sempre rispettando la dignita' e la sacralita' della
vita''.
Occasione del nuovo intervento di Giovanni Paolo II,
l'udienza, nella basilica di san Pietro, ai partecipanti al
congresso nazionale dell'Associazione italiana medici cattolici.
L'invito a ricorrere all'obiezione di coscienza e' stato
motivato dal Papa col fatto che ''al cattolico non e' mai lecito
farsi complice di un presunto diritto all'aborto o all'
eutanasia''. ''Oggi, purtroppo, viviamo in una societa' nella
quale spesso dominano sia una cultura abortista, che porta alla
violazione del diritto fondamentale alla vita del concepito, sia
una concezione dell'autonomia umana, che si esprime nella
rivendicazione dell'eutanasia come auto-liberazione da una
situazione fattasi per qualche motivo penosa''. E, ha osservato,
che ''il grande progresso, registrato in questi anni dalle cure
palliative del dolore, consente di provvedere in modo adeguato
alle situazioni difficili dei malati terminali''. (ANSA).
PSA
07-LUG-00 13:07 NNNN