Sicuramente bello, l'articolo di Merlo sul "Corsera", tranne che nella enfatizzazione del rapporto omosessualià-genialità, il quale solo consentirebbe specifiche, straordinarie forme di intervento culturale. L'omosessuale ha una sua "weltanschauung", d'accordo, che determina le sue scelte anche culturali, ed è normale e ovvio che il bloomsburiano Keynes la esaltasse (in quella Inghilterra postvittoriana, con i colleges di cui Kipling raccontava, in "Stalky and Co.", le vicende senza far cenno agli sfondi omosessuali - peraltro riscontrabili anche a casa nostra, nelle parrocchie e tra balilla e avanguardisti - e che conosceva la vergogna della condanna di Oscar Wilde...). Ma l'orgoglio sessuale è altro, e si può manifestare in tutta la sua potenza di "eros" anche nell'etero, e persino nell'etero più imbranato. L'eros, come potenza creativa, è qualcosa che non ha a che fare con le scelte sessuali. Anche senza scomodare Freud, si intende. E' un problema di sperimentazione interiore, di sfida, ecc.
Più complessivamente ricco e drammatico il sadismo.