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Poretti Donatella - 16 luglio 2000
STATO LIBERO DI INTERNET
ESCLUSIVO / VIAGGIO NEL PRINCIPATO DI SEALAND

da L'ESPRESSO, 20 luglio 2000

Una piattaforma nel mare del Nord. Fuori dalle acque territoriali inglesi. Occupata da un ex soldato. Che la trasforma in una bizzarra nazione. E in un paradiso web

di Roberto Fabiani - Foto di Sergio Gaudenti

A tradurlo in italiano, il nome del piu' piccolo e giovane Stato sovrano del mondo suona come quello di una pensione sulla riviera romagnola: Mareterra. In inglese invece fa nobile: Sealand. Tenetelo a mente (in inglese) perche' di Sealand sentirete parlare presto e a lungo. Soprattutto voi, popolo di Internet, di cui le proiezioni dicono che entro l'anno prossimo sarete settecento milioni. E voi trafficanti di droga, contrabbandieri d'armi, riciclatori di soldi sporchi, mazzettari, truffatori, delinquenti di tutte le risme. E voi che siete rosi dal tarlo del gioco d'azzardo e avete scoperto la roulette e il baccarat on line. Ma anche voi che vendete in rete tutto il vendibile, roba buona e patacche, sesso e cultura, finanza-pirata e oculata gestione del risparmio. E infine voi, grandi imprese, banche, investitori istituzionali che combattete la battaglia della mondializzazione con strategie sofisticate bisognevoli di segretezza totale.

Bene, Sealand e' il posto che fa per voi. Cos'e', il millesimo paradiso fiscale? Macche', tutta un'altra faccenda. Nella quale si intrecciano aneliti di liberta', stravaganze britanniche, interpretazioni di diritto internazionale, geniali intuizioni di un gruppo di monaci dediti al culto del computer pronti a sfidare i governi di mezzo mondo. Storia complicata, parte allegra parte serissima.

Si vada per ordine. Lo Stato sovrano di Sealand e' un principato situato nel Mare del Nord ma a dispetto del nome ha tanto mare e niente terra. Infatti e' costituito da una piattaforma costruita dagli inglesi durante la Seconda guerra mondiale per piazzarci sopra la contraerea che difendeva gli stabilimenti industriali della regione del Sufflolk e la foce del Tamigi dalle incursioni tedesche. Si chiamava Fort Roughs Tower. Due piloni di sette metri di diametro, vuoti all'interno, e alti ventitre' metri (dieci sott'acqua) che sostengono un pavimento in ferro di seicento metri quadrati con le piazzole per due cannoni. Ci vivevano in 150 e buttarono giu' 111 bombardieri.

Dopo la guerra venne abbandonata com'era, con i due cannoni in efficienza e un deposito colmo di munizioni, otto miglia al largo della costa, fuori dalle acque territoriali inglesi che fino al 1987 erano di tre miglia. A norma di diritto internazionale era una "res nullius", quindi proprieta' di un eventuale primo occupante. Improbabile. A chi poteva venire in mente di andarsi a mettere su un pezzo di ferro in mezzo al mare, privo di acqua, energia, flagellato da tempeste che a quelle latitudini durano 15 giorni filati, indicato sulle carte nautiche in posizione 51. 53' di latitudine nord, 01. 28' longitudine est, solo perche' le navi non vadano a sbatterci contro?

Mai dimenticare che gli inglesi sono un popolo di eccentrici. E tra loro ce n'e' uno che per eccentricita' li batte tutti. Ecco a voi il principe di Sealand: Paddy Roy Bates, 78 anni per un metro e novanta centimetri dritti come una stecca da biliardo, ex maggiore dell'esercito britannico, arma d'artiglieria. Bates e' un eroe. Allo scoppio della guerra corse ad arruolarsi volontario, ma aveva solo diciotto anni e a quel tempo per potersi far sparare ce ne volevano ventuno. Si procuro' documenti falsi e difese la Corona con coraggio e disciplina, aspetto' a pie' fermo l'invasione tedesca che non venne, sbarco' in Sicilia e risali' l'Italia, sull'Appennino gli si congelarono le mani che ancora oggi ha rattrappite, quando lo congedarono era il piu' giovane maggiore dell'esercito. Sposo' colei che sarebbe diventata principessa e che gli sta accanto da cinquantadue anni, Joan Collins, un fiore di 70 anni che in gioventu' era uno schianto. Insieme fecero il principino Michael, 42 anni, un omaccione con una faccia

tale che se avesse voluto andare a vedere gli europei non lo avrebbero fatto entrare allo stadio.

Dopo le armi gli affari. Roy Bates costrui' la piu' grande flotta peschereccia d'Europa e furono le sue barche, meta' anni '60, a segnalargli l'esistenza di quel pontone deserto. Gli si accese una lampadina. A quel tempo, in Inghilterra come in quasi tutto il resto del mondo, l'etere era monopolio dello Stato, radio e televisioni gli appartenevano e solo lo Stato poteva trasmettere.

A Bates, spirito libero, questO non stava per niente bene. Carico' su due pescherecci generatori di corrente, carburante, viveri, apparecchiature radio e novello Sandokan del Mare del Nord ando' all'arrembaggio di Fort Roughs Tower. Ci pianto' sopra una bandiera tricolore a bande orizzontali: rosso (gli eroi), bianco (l'onore), nero (i pirati). L'isola era legalmente sua e la battezzo' Sealand. La sera stessa cominciavano le trasmissioni di "Radio Essex", la prima radio libera britannica, 24 ore di musica interrotta di tanto in tanto da un proclama: "Questa e' la nostra sfida al monopolio della Bbc". Era il 2 settembre 1967, compleanno dell'adorata Joan, che mise piede sull'isola issata da un paranco per sentirsi dire dal marito: "Tu sarai principessa". Gli si era accesa la seconda lampadina.

Che divento' luminaria dopo qualche mese quando accadde un episodio incredibile. Dato il trambusto provocato da Radio Essex, la Marina di Sua Maesta' decise di andare a vedere cosa succedeva su quella piattaforma e mando' due navi da guerra. Il vecchio artigliere Roy Bates le prese a cannonate. In altri tempi sarebbe stato ridotto polvere in cinque minuti; ma neppure gli inglesi sono piu' quelli di una volta per cui voltarono le poppe e corsero in tribunale. Persero. L'imparruccato magistrato britannico si dichiaro' incompetente a giudicare su un atto di guerra accaduto in acque internazionali. La magistratura inglese riconosceva esplicitamente di non aver giurisdizione alcuna su quel territorio. Era il primo passo verso la creazione su solida base giuridica del Principato di Sealand, proclamato con breve cerimonia nel settembre 1975. Una Costituzione di otto articoli che sono un inno alla liberta': moneta ufficiale il "dollaro di Sealand" col profilo della principessa. Vale quanto il dollaro americano ma la

moneta da cento e' d'oro puro. Avvio del servizio postale e tiratura di francobolli in due serie con le facce di grandi navigatori e le loro navi. Istituzione del passaporto e del certificato di cittadinanza. Il principe dichiara di aver distribuito finora circa trecento passaporti (la principessa precisa che molti sono andati, per spirito umanitario, a gente che ne era completamente priva: uno venne trovato anche nella casa galleggiante di Miami dove ando' a suicidarsi Andrew Cunanan, l'assassino di Gianni Versace) mentre i certificati di cittadinanza sono centosessanta, quasi tutti ad amici. Da ultimo, lo stemma: due mostri marini che sorreggono un accrocco con la scritta latina: "E mare libertas" (Dal mare la liberta').

Non e' facile visitare il principato. Ci vogliono, nell'ordine: un'autorizzazione del monarca, un passaporto in regola, un elicottero che per essere l'unico a poter atterrare sul reame si fa pagare l'iradiddio i venti minuti di volo. Il benvenuto e' un po' brusco: la portiera dell'elicottero viene aperta da un energumento muscoloso e rasato armato di fucile a pompa. E' Alan Beale, 56 anni, capo della sicurezza che esamina il passaporto e con serieta' ci mette il visto d'ingresso. Con altrettanta serieta', il vice capo procede a una accurata perquisizione personale; se tra i visitatori c'e' una donna la cosa non lo turba, viene perquisita con minuzia anche lei.

Accertato che nessuno ha armi o esplosivi il clima si rilassa e il giro turistico puo' cominciare. Regola numero uno: attenzione a dove si mettono i piedi, la piattaforma non ha parapetti, chi finisce in acqua dopo un volo di tredici metri e' morto. Regola numero due: non cercare di avvicinarsi al pilone sud, quello verso terra. Ha sette piani collegati tra loro da scalette ripide come quelle di una nave, ma gli ultimi tre sono pieni di mitragliatrici pesanti, pistole da guerra, fucili automatici e munizioni. L'esercito di Sealand e' bene armato. C'e' una ragione. Nel 1978, quando cominciava a girare voce che era nato un nuovo Stato e si trattava di una faccenda giuridicamente seria, alcuni tedeschi ebbero l'ovvia idea di trasformarlo in paradiso fiscale e installarci anche un casino'. Ma anziche' intavolare trattative col principe organizzarono un colpo di Stato. Invitarono a Monaco di Baviera Roy e Joan e mentre i sovrani erano fuori dal regno (sull'isola era rimasto il principino) lo occuparono prendendo

in ostaggio l'erede al trono. Mal per loro. Roy Bates chiamo' a raccolta tre commilitoni dei bei tempi, piombo' su Sealand in elicottero armato fino ai denti, gli invasori fuggirono su un gommone ma uno venne catturato, processato per direttissima, condannato ai lavori forzati a vita. Da Bonn il ministero degli Esteri tedesco inizio' un lavoro diplomatico durato due mesi e non si sa cosa venne dato al principe. Il quale, solenne, promulgo' un'amnistia. Da allora l'esercito e' in allerta permanente: cinque uomini che a turno stanno tre settimane sull'isola e una a terra. E' tutta la popolazione abituale del regno (che conta 20 cittadini), integrata da un operaio al servizio del monarca da vent'anni e da una cuoca occupata piu' che altro ad aprire scatolette, servire caffe' (gli alcolici sono vietati per sicurezza). I principi non si fanno piu' vedere perche' il tempo passa anche per gli eroi ; il principino fa visite sporadiche, preso com'e' dal suo allevamento di crostacei.

Pero' sul fatto che questa assurdita' sia uno Stato sovrano, ormai non ci sono piu' discussioni neppure da parte inglese. Non lo riconoscono, ma cio' non ne scalfisce la legittimita'. Secondo un curioso libro pubblicato recentemente negli Usa e intitolato "Come farsi il proprio Stato", Sealand rappresenta l'unico tentativo riuscito, e ormai irripetibile, di costruire dal nulla un'entita' statale giuridicamente inattaccabile.

E' stato questo libro a cambiare, un mese fa, il destino di Sealand e farne un posto che presto finira' sotto i riflettori. Una storia bizzarra sta per diventare serissima. Il libro lo vide Sean Hastings, americano di Detroit. Chi e' costui? Un signor nessuno di 33 anni, dieci dei quali spesi a giocare d'azzardo tra New York e San Francisco. Poi Sean impianto' un casino' on-line basato nel paradiso fiscale di Anguilla, Mar dei Caraibi, e fece un pacco di soldi. E infine ebbe un'idea geniale. Lui, esperto di computer, sapeva che qualunque comunicazione telematica "e' come una cartolina postale. La legge chi vuole, da chi timbra il francobollo, al postino, alla portiera". Chiunque ci sappia fare, per primi fisco e polizia, leggono e registrano. Per cui elaboro' un linguaggio in codice a suo dire imperforabile e lo vendette a tutte le banche basate nei paradisi fiscali dei Caraibi. Altro pacco di soldi.

Non bastava, perche' Sean Hastings oltre ad avere il cervello sveglio e' anche un libertario. Non gli piace che qualcuno possa mettere le mani su quella immensa anarchia che e' Internet. Mentre i fatti dicono che la baldoria telematica sta per finire; i tempi nei quali sui siti e' comparso di tutto e il suo contrario hanno i giorni contati. Ormai molti governi cercano di mettere la mordacchia alla repubblica del Web, dettare regole e leggi. Gia' gli Usa hanno approvato una legge per la quale la polizia si puo' presentare nella sede di un sito e sequestrare tutto l'archivio per quindici giorni in base a un semplice sospetto. La stessa cosa sta per fare l'Inghilterra con un "Regolamento dei poteri investigativi" per il quale i siti saranno obbligati a munirsi di una specie di scatola nera.

In queste condizioni che ti fa Sean Hastings? Va dal principe di Sealand e gli dice: "Siamo due uomini liberi, fatti per capirci. Io impianto sul principato una societa' informatica con attrezzature e archivi che nessuno potra' mai ne' intercettare ne' sequestrare. Noi siamo i monaci benedettini del terzo millennio, asserragliati in una abbazia in mezzo al mare e custodiamo un tesoro: la liberta'. Contro l'insopportabile intrusione dei governi". Colui che si arruolo' a diciotto anni con documenti falsi va in brodo. Incassa 250 mila dollari, prende il 17 per cento della societa di Hastings che si presenta con un capitale di tre milioni di dollari, nomina vice presidente il principino e parte HavenCo. Sede legale il principato di Sealand, Stato sovrano. Haven significa rifugio. Sean Hastings da' rifugio a chi lo chiede (esclusi i siti pedofili). In questo modo. Per diecimila dollari di ingresso e 1.500 dollari al mese, fornisce un programma in codice che, secondo lui, puo' essere decrittato solo con un lavoro

di 150 anni. Qualunque banca e impresa che lo usi sta al sicuro. La chiave di tutto e' a Sealand, nessuno puo' metterci sopra le mani. Sean e' sbarcato il 5 giugno scorso, in compagnia di un cane robot e una imponente attrezzatura affidata a un mingherlino uscito dal Mit di Boston. Si chiama Ryan Lackey. Ha 21 anni. Si sono installati su tre piani del pilone di Sealand. La societa' partira' il 1. settembre. A quel punto, governi e parlamenti avranno perso il loro tempo con le leggi. Un cliente e' gia' arrivato: il governo del Tibet in esilio (il Tibet e' occupato da mezzo secolo dalla Cina). Avete capito perche' un pezzo di ferro perso in mezzo al Mare del Nord e' destinato a fare storia?

ha collaborato Annalisa Piras

 
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