Primo perche' di incontri come quello di ieri ce ne sono sempre stati e hanno sempre seguito un copione simile: basta andare a rivedere tutta la storia degli incontri con i vertici di Botteghe Oscure o del Polo.Secondo perche' la ricerca di alleanze su obiettivi definiti e chiari e' sempre stata una costante della storia e della prassi dei radicali. E la cosa non e' e non e' mai stata incompatibile con il modo di fare politica proprio e carattristico dei radicali. Cosa c'e' di diverso oggi da quello che e' successo in passato? La Emma che si faceva calare dall'elicottero non impediva certo la ricerca di accordi politici con questo o quello schieramento o forza politica.
Terzo perche' l'anno prossimo ci sono le elezioni politiche, molto probabilmente con la legge elettorale attuale. Che vogliamo fare? Ci interessa rafforzare la presenza radicale dentro i palazzi romani o ci basta l'avamposto del sempre disponibile e infaticabile Piero Milio?
Una volta tanto voglio fare un discorso un po' opportunista, un po' come quello che faceva nel '96 Sgarbi. Io credo che il nostro obiettivo deve essere quello di stare in Parlamento e di starci in quanti piu' e' possibile. In questi quattro anni credo che sia stato chiaro a tutti quanto ci sia costato non essere in Parlamento (e per fortuna che abbiamo avuto Piero Milio). Se per far questo dobbiamo allearci col diavolo, beh, una volta tanto, non me ne frega (quasi) niente: "ne' con questa destra, ne' con questa sinistra" disse l'anno scorso Marco. Io applaudii convinto e ne resto convinto ancora oggi, ma questa destra e questa sinistra abbiamo (purtroppo per noi e per tutti) e data la legge elettorale vigente con l'una o con l'altra (o con pezzi dell'una e dell'altra) ci tocca trovare degli accordi (purtroppo per noi e per tutti).
A meno che non si preferisca restare fuori dal Palazzo, scelta ovviamente legittima e praticabile. Solo mi domando: ne abbiamo la forza oggi e l'avremo fra meno di un anno?