Roma, 22 luglio 2000 - Dichiarazione di Maurizio Turco, Capogruppo dei deputati della Lista Bonino al Parlamento Europeo:
A pochi giorni dall'approvazione di una legge di moderata depenalizzazione in Portogallo, dall'annuncio di una depenalizzazione di fatto in Belgio e dal dibattito che si è aperto in Danimarca sulla legalizzazione dell'ecstasy, ieri è stata presentata in Italia la relazione annuale al Parlamento.
Mentre in diversi paesi europei -seppure con cautela- si cercano alternative ai danni causati dal proibizionismo in Italia si continua a dare i numeri. Come se i 78 morti in meno nel '99 fossero uno sconto sufficiente al prezzo da pagare al proibizionismo.
E non invece una inezia di fronte
agli oltre 15mila detenuti tossicodipendenti e alle migliaia di detenuti per reati di droga o legati alla droga ;
ai quasi 135mila tossicodipendenti trattati, e sappiamo come, presso i servizi pubblici ;
agli oltre 20mila tossicodipendenti trattati nelle strutture socio-riabilitative e di cui non sappiamo più niente;
ai milioni di consumatori di sostanze proibite per legge, clandestini e quindi contigui e spesso schiavi della criminalità organizzata, monopolista unico a cui lo stato ha lasciato mano libera.
Una inezia di fronte alle migliaia di vittime di atti criminali per effetto non delle sostanze ma delle leggi del mercato clandestino.
Una inezia di fronte all'immenso potere di corruzione dei narcotrafficanti.
Di fronte a questo ci si trastulla con 70 morti in meno nel '99, sperando che con l'ausilio di spot e di slogan attraenti e convincenti nel 2000 ci sia l'impossibile miracolo di cancellare le droghe dalla faccia dalla terra, come lo stregone Arlacchi si è impegnato a fare in qualche anno. Stregone in evidente stato di frustrazione visto che il suo progetto di eradicare l'oppio dall'Afghanistan ha portato al raddoppio della produzione. Arlacchi starà quindi lavorando ad un 41bis mondiale coronato da una bella convenzione internazionale. Cosi' salda i conti con i narcotrafficanti di tutto il mondo, in credito per il favore fatto ai Talebani.