PENA DI MORTE: BONINO, DOPO MOZIONE IMPEGNO PER MORATORIA
Da un lancio dell'agenzia AGI delle ore 12.03
Roma, 26 lug. - L'approvazione della mozione alla Camera contro la pena di morte "credo che sia un'ulteriore conferma, un'ulteriore determinazione del Parlamento italiano per la moratoria della pena capitale in tutto il mondo". E' soddisfatta Emma Bonino, che parla a margine di una conferenza stampa alla Camera sul rischio di espulsione del Partito Radicale Transnazionale dall'Onu. Adesso, secondo la leader dei Radicali, bisogna impegnarsi sulla moratoria per "arrivarci non piu' tardi dell'anno prossimo". Bonino parla di una mozione "emblematica di un'Italia che e' sempre stata in prima linea con associazioni come 'Nessuno tocchi Caino' impegnate per promuovere la moratoria", ma non dimentica che "la possibilita' di vincere questa battaglia c'era anche all'Unione europea che, a novembre, pero' si e' tirata indietro".
PR: BONINO, DA AMATO MI ASPETTO UN 'NO' A COMPROMESSI
'SIAMO TUTTI RADICALI' FIRMANO DISSIDENTI DA TUTTO IL MONDO
da un lancio dell'agenzia Adnkronos delle ore 12.12
Roma, 26 lug. -No' ai compromessi alle Nazioni Unite, si' alla difesa dei diritti umani nel mondo e al ruolo di Organizzazione Non Governativa del Partito Radicale Internazionale che la Federazione russa chiede di cancellare con una risoluzione all'Onu. E' la posizione che Emma Bonino chiede a Giuliano Amato e al governo italiano di assumere con nettezza in vista della riunione di domani al Palazzo di Vetro e gia' oggi nella risposta ad una interrogazione presentata in proposito da Marco Taradash durante il question time a Montecitorio.
Arriva al punto cruciale la campagna 'Siamo tutti radicali'. E il Prt pubblica oggi su quattro grandi quotidiani internazionali (El Pais, Le Monde, Harald Tribune e Corriere della Sera) l'appello contro la richiesta russa con le firme autografe dei dissidenti dei regimi di tutto il mondo. Dalla Cina alla Russia, da Cuba alla Nigeria, dalla Mongolia al Tibet, dall'Albania alla Tunisia all'Ucraina, dalla Macedonia alla Croazia al Kosovo alla Cambogia. La campagna di mobilitazione coinvolge anche il Parlamento italiano.
L'appello e' stato firmato da Giovanni Leone e Norberto Bobbio, da quasi tutti i capigruppo parlamentari di maggioranza e opposizione. Molti deputati e senatori manifestano solidarieta' e si sono iscritti al Prt.
Alla Camera, con la Bonino e gli europarlamentari radicali, hanno testimoniato il loro impegno stamattina esponenti dell'Ulivo come il ministro Alfonso Pecoraro Scanio, Franco Marini, Athos De
Luca e Giovanni Crema; del Polo, come Alfredo Biondi, Dario Rivolta, Francesca Scopelliti, Valentina Aprea; insieme ai Riformatori Calderisi e Taradash. Tutti si sono dati appuntamento per
un'assemblea pubblica promossa dal Prt in contemporanea con la discussione di New York per domani dalle 15 alle 17 all'hotel Ergife di Roma. E per il question time con Amato del pomeriggio.
''Dopo due mesi di tentativi di tutti i tipi alle Nazioni Unite -dice la Bonino- Mi aspetto dal governo una risposta netta. Non ci sono margini per compromessi. Di fronte ad accuse denigratorie e strampalate (come quella di essere sostenitori dei narcotrafficanti per la campagna antiproibizionista sulla droga) e' meglio un voto chiaro''.
Bonino sottolinea come la diplomazia italiana abbia agito con ''grande determinazione'' in questi mesi a New York
facendo informazione sull'attivita' e il ruolo del Prt. ''Ora ci auguriamo di vincere questa battaglia convincendo'', aggiunge. E spiega che l'atteggiamento russo dipende proprio dal ''rigore'' con
cui i radicali ''hanno difeso i diritti umani ovunque nel mondo, toccando certamente nervi scoperti di molti paesi, come per la Russia sulla Cecenia. Ma questo non e' una buona ragione per spegnere la nostra voce''. I radicali denunciano anche la 'visita' di agenti del servizio segreto russo nella sede del Prt a Mosca e informano sulla interrogazione che ha presentato sulla vicenda il deputato russo
Popov.
''E' una battaglia di principio -dice Pecoraro Scanio, da tempo iscritto radicale- Se passasse una sospensione senza prove e con accuse immotivate, sarebbe un segnale devastante per la riforma
dell'Onu. Dira' Amato la posizione del governo, ma io credo che un compromesso disdicevole non va accettato''. ''La penso forse all'opposto dei radicali su molto giudizi sulla Cecenia -dice il
forzista Dario Rivolta- Ma cio' che e' accaduto e' inaccettabile. La funzione di 'controcanto' che il Prt svolge all'Onu come altrove e' non solo importante ma indispensabile. Il tentativo della Russia di intimidazione e' forse comprensibile ma inaccettabile. Il governo affronti la questione con nettezza: all'Onu devono poterci essere voci dissonanti''.
Non ha dubbi anche Franco Marini. ''Non posso dire di essere un radicale storico -esordisce- Ma mi sono trovato con voi molte volte.
E questo perche' vedo il rischio reale di restringere le liberta' nel mondo a tutti i livelli. Si allarghino pure i mercati, ma non si puo' restringere lo spazio della politica per far prevalere i poteri
forti. Voi impersonate questa battaglia a difesa di spazi di liberta'. Amato ha gia' dimostrato sensibilita'. Ma credo che se oggi dicesse una parola piu' forte e chiara sarebbe utile''.
Arriva con Giovanni Crema la solidarieta' dello Sdi, la cui direzione ha votato venerdi' un documento di sostegno alla campagna 'Siamo tutti radicali'. ''Anche noi chiediamo al governo -dice Crema- di sostenere formalmente le buone ragioni dei radicali respingendo la risoluzione proposta dalla Federazione russa''. Sara' una prova per tutte le Organizzazioni Non Governative, sostiene Athos De Luca, ammonendo i paesi meno sviluppati a non ''commettere l'errore di votare la risoluzione per difendere il principio di non ingerenza''.
E Francesca Scopelliti insiste sul valore di una battaglia ''di giustizia: perche' -spiega- la Federazione russa sarebbe probabilmente sul banco degli imputati se fosse in vigore la Corte
Penale Internazionale per far luce sui fatti della Cecenia''. L'invito al governo della senatrice di Fi e' dunque di ''dimostrare davvero capacita' di autonomia. Spero che Amato oggi ci racconti di
aver detto a Putin a Okinawa che sta facendo una stupidata''.
Nuovo iscritto al Prt e' anche il vicepresidente della Camera Alfredo Biondi che spesso si e' trovato su posizioni distanti dai radicali. ''La civilta' -dice- si basa sul dissenso, perche' il consenso puo' essere anche succube. Il governo deve prendere una psozione forte. Mi auguro che Amato sappia dire parole adeguate al suo ruolo''.
ONU: RADICALI; BONINO, ASPETTO DAL GOVERNO UN SOSTEGNO NETTO
Da un lancio dell'agenzia ANSA delle ore 15.25
ROMA, 26 LUG - ''Mi apetto dal Governo italiano una posizione molto netta, contro il dossier russo denigratorio e strampalato''.
Emma Bonino non accetta compromessi, la permanenza del Partito Radicale nel Comitato economico e sociale delle Nazioni Unite, va difesa fino in fondo.
Le accuse - dice la Bonino - che i russi muovono al partito radicale (aver dato la parola in sede ONU a un 'terrorista' ceceno ed essere finanziati dai narcotrafficanti) non sono fondate su nessuna prova.
La Bonino poi reagisce all'ipotesi che i russi, non disponendo di prove sufficienti a motivare l'espulsione dei radicali, possano chiedere una sospensione preventiva.
''Bisogna - insiste - rifiutare qualsiasi soluzione pasticciata, una sospensione preventiva sarebbe gravissima. Sarebbe un modo inaccettabile, vorrei dire sovietico, di mettere a tacere le voci che danno fastidio. E' meglio che si voti sull'espulsione e, se necessario, che il nostro Governo arrivi allo scontro''.
Difendere il Partito radicale - ha continuato la Bonino - e' difendere il diritto di liberta' di
espressione. Noi abbiamo toccato i nervi scoperti di numerosi stati, come e' proprio di un'organizzazione non governativa, ma l'abbiamo fatto nel rispetto delle regole''.
Dopo la leader radicale ha preso la parola il Ministro delle Politiche Agricole Alfonso Pecoraro Scanio, che ha fatto notare come ci si trovi di fronte ad una battaglia di diritto.
''Sarebbe - ha detto - un segnale devastante per la riforma dell'ONU se passasse il principio che senza prove sia possibile sospendere una organizzazione umanitaria''.
Il conto alla rovescia sta per cominciare, domani all'ONUinizia la procedura che dovrebbe portare ad una decisione entro venerdi'. I radicali hanno lanciato una controoffensiva in grande stile, avendo oggi pubblicato (su 'Le Monde', 'El Pais', 'Herald Tribune' e 'Corriere della Sera') un appello, firmato da numerosi dissidenti di diversi regimi, contro la richiesta russa.
In sala stampa poi non e' mancata la solidarieta' di diversi parlamentari, che pur non essendo di fede radicale, hanno voluto esprimere - come ha detto, concludendo la conferenza, il vicepresidente della Camera Alfredo Biondi - il proprio impegno per una battaglia di ''liberta' e civilta'''.