COMUNICATO STAMPA DELL'ADUC
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UN PRODOTTO PRESSOCCHE' INUTILE CHE PUO' ESSERE STATO CONCEPITO SOLO DAL MOSTRO BUROCRATICO E DISPENDIOSO DELLO STATO
Firenze, 8 Agosto 2000. Un recente provvedimento del Consiglio dei ministri ha deciso di sostituire i certificati elettorali con una tessera di carta che, valida per 18 votazioni con relativi bollini da staccare, il cittadino/elettore dovrebbe conservare nel corso degli anni.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Saremmo curiosi di conoscere il modo di pensare pratico che sta dietro il concepimento di questa tesserina, e se il creatore ha pensato agli elettori o ha solo seguito un guizzo creativo notturno, che poi sarebbe lo stesso di tutto il Consiglio dei ministri che, senza battere ciglio, ha approvato questa novita' rivoluzionaria.
Prima di tutto ci resta oscuro perche' i bollini debbano essere 18 e non, per esempio, uno di quei numeri che piu' spontaneamente vengono in mente per quantita' superiori all'unita': 5, 10, 20, 30. Se fosse stato il numero 12, avrebbe richiamato antiche rimembranze e nostalgie affettive britanniche del creatore, grazie al sistema duodecimale ormai estinto in quel Paese e nel Commonwealth. Ma 18, resta proprio un mistero!
In secondo luogo, ve l'immaginate un tesserino di carta che dovrebbe essere conservato, con i bollini sopra, per non si sa quanti anni, in quali condizioni si ridurra', se non viene prima smarrito? O i creatori prevedono un futuro costellato di chiamate elettorali molto numerose, per cui si dovrebbe esaurire ben presto? E la privacy sul non-voto, esiste solo se declamata da qualche leader politico in precise occasioni, o esiste in assoluto: gli addetti al seggio elettorale potranno facilmente risalire alle abitudini di voto dell'intestatario del tesserino?
Sappiamo che le intenzioni del Governo erano buone (pensiamo alla spesa di 80 miliardi che lo Stato risparmierebbe nella distribuzione dei certificati, e quanti elettori, non in casa al momento della distribuzione, si devono poi recare negli uffici elettorali per ritirarli), ma non ci sembra che il rimedio sia tanto all'altezza della situazione. Specialmente se pensiamo che le carte plastificate con i microchip sono quotidianita' per tutti gli italiani da decine e decine di anni, e che le carte d'identita' magnetiche stanno per partire a livello sperimentale in alcuni Comuni. Ci dovremmo accontentare perche' gia' un piccolo passo e' stato fatto? Per niente, perche' non ci sembrava tanto difficile legare le due esigenze, quella anagrafica e quella elettorale, al buon senso. Ma il mostro burocratico e dispendioso dello Stato, non e' stato in grado di smentirsi.