-La beatificazione di Pio IX? Una sfida a tutti gli uomini di fede nella coscienza, nella libertà, nella tolleranza.-La predicazione di Giovanni Paolo II è nei suoi contenuti politici, morali, culturali, di stampo assolutamente intollerante, revanscista, immorale per la coscienza liberale del mondo e dell'umanità presente. La "Lista del Papa e della Chiesa".
-Il vuoto di ideali e di riforme del centro-sinistra. Berlusconi "salvatore" spregiudicato della partitocrazia.
Roma, 24 agosto 2000 - Questa mattina, su "Il Giorno", "La Nazione" e "Il Resto del Carlino", è stato pubblicato un intervento di Marco Pannella. Ne riportiamo alcuni passaggi:
-La beatificazione di Pio IX? Una sfida a tutti gli uomini di fede nella coscienza, nella libertà, nella tolleranza.
"La beatificazione di Pio IX è una sfida orgogliosa a tutti gli uomini di fede nella coscienza, nella libertà, nella tolleranza. Il Papa del Sillabo, dell'infallibilità papale, dei nuovi dogmi mariani, della condanna dell'istruzione popolare come cessione al Demonio del popolo di Dio, è dunque riproposto al mondo contemporaneo come esempio e suo valore. Non solamente laici agnostici, ma cristiani, musulmani, ebrei, buddisti, il mondo della fede in altro che nel potere, lo ricordino. Magari a Giuliano Amato ed ai "riformisti" dell'uno e dell'altro Polo. A Berlusconi no, non c'è bisogno. Egli ha già scelto il cattolicesimo politico dell'alleanza fra Almirante e Fanfani".
-La predicazione di Giovanni Paolo II è nei suoi contenuti politici, morali, culturali, di stampo assolutamente intollerante, revanscista, immorale per la coscienza liberale del mondo e dell'umanità presente. La "Lista del Papa e della Chiesa".
"La Chiesa italiana di Papa Wojtyla non conosce calcoli così miseri. Il suo magistero è da sempre quello del potere. E', quindi, innanzitutto politico. E come tale va considerato, rispettato nella sua verità. Il fondamentalismo regna oggi non solamente a La Mecca o Teheran, ma a Roma, e insidia ormai, con i Talebani degli uni e degli altri, in modo trasversale, almeno tre continenti, con miliardi di "fedeli", o di "iscritti" come tali nell'anagrafe della politica ufficiale.
La predicazione di un uomo di fortissima, determinatissima, mirabile umanità come Papa Giovanni Paolo II è nei suoi contenuti politici, morali, culturali, di stampo assolutamente intollerante, revanscista, immorale per la coscienza liberale del mondo e dell'umanità presente. In tema di amore, di sesso, di libertà, di magistero, egli celebra ed afferma, in nome della Vita, condanne a morte inevitabili e inevitate per centinaia di milioni di persone nell'arco di pochi decenni. La sua Verità non è di questo mondo, ma egli vuole imporla al mondo. Contro il concepire con amore e responsabilità, nei talami o nei laboratori scientifici, preferisce secondare il procreare bestiale ed irresponsabile. Se si affermasse una "Lista del Papa e della Chiesa", il suo programma sarebbe quello di tornare ad imporre gli immondi flagelli degli aborti clandestini, in nome dei diritti dei nascituri (per oltre il 50%, condannati ad essere immediatamente morituri). Niente informazione su profilattici, controllo delle nascite, pianif
icazioni familiari nelle aree crescenti nelle quali si muore di fame, di guerre, di AIDS, di disastri ecologici e demografici. Proibire, vietare, ma mai legalizzare, regolare, superare tragedie di ogni tipo e in ogni angolo del mondo".
-Il vuoto di ideali e di riforme del centro-sinistra. Berlusconi "salvatore" spregiudicato della partitocrazia.
"Giuliano Amato conosce bene il vuoto di ideali e di Riforme della coalizione di centro-sinistra, ma presta "all'intera politica" questo vuoto. Il mondo della politica, al pari di quello della fede, è invece altrimenti complesso, e mal tollera di essere individuato in quanto tale. I Conservatori ed i Riformatori, illiberali i primi liberali i secondi, attraversano invece questi due "mondi". La società italiana non è simile a quella che unisce oggi i vertici del Polo e dell'Ulivo, come ieri "maggioranza" DC e "opposizione" PCI. Berlusconi, ad esempio, è stato il "salvatore" spregiudicato e prezioso, necessario, della partitocrazia come sistema e dei suoi singoli componenti. Bertinotti, Castagnetti, Buttiglione, Casini, Rauti e gli altri "cespugli" gli devono la salvezza dalla loro distruzione in procinto di realizzarsi con il quesito referendario maggioritario. In questa commedia degli equivoci, i "laici" di potere, di regime, ora stanno concupendo gli uni il popolo che "ha conquistato Roma" nei giorni scors
i, gli altri le schiere riminesi di CL e di Giulio Andreotti.