Comunicato di Andrea Maori, cons. Verdi I Circoscrizione e di
Tommaso Ciacca, coordinatore di radicali umbri
Perugia, 21 agosto 2000
Questa mattina abbiamo inviato al Garante per la protezione dei dati personali, Prof. Stefano Rodotà, una richiesta di accertamento di
eventuali violazioni della privacy da parte della Questura di Perugia nellÆallucinante ôcrociata antiprostituzioneö in corso da alcune
settimane a Perugia.
Abbiamo preso spunto dalle notizie di questi giorni del presunto uso di telecamere fisse da parte delle forze dellÆordine a Perugia
per ôincastrareö clienti di prostitute e poterli accusare di
sfruttamento della prostituzione. In particolare ci riferiamo al caso
di una persona a cui è stato notificato un avviso di garanzia per
sfruttamento della prostituzione sulla base di un filmato effettuato
dal personale della Questura di Perugia che avrebbe registrato le fasi di un presunto öapproccioö di questa persona con una prostituta
effettuato con unÆautomobile. A seguito di questo filmato, molto
probabilmente effettuato con telecamera fissa, il personale della
Questura ha accertato il numero di targa e il nome del proprietario
dellÆautoveicolo usato per il contatto e sulla base di questi elementi
ha dato corso allÆazione penale. Si tratta, a nostro avviso, di una
violazione del diritto alla privacy che può condizionare la vita dei
cittadini che per qualsiasi motivi si possono trovare osservati in
situazioni particolari, come quella di trovarsi, anche casualmente, in un luogo frequentato da prostitute, circostanza questa che non
necessariamente sia da mettere in relazione ad unÆattività di
meretricio. Non solo: ma ci sembra che anche nel caso di una relazione di meretricio un tale comportamento registrato da telecamere fisse sia particolarmente grave per le conseguenze che si possono avere dal punto di vista penalistico. Per questi motivi, abbiamo invitato il Garante ad aprire unÆindagine sul comportamento del personale della Questura di Perugia.
Più in generale vogliamo denunciare di nuovo come lÆiniziativa della Polizia di Perugia di accusare clienti di prostitute di agevolazione
dolosa della prostitutaö o di ôsfruttamento della prostituzioneö anche
attraverso il sequestro delle automobili costituisca una forzatura
giuridica in quanto il nostro codice non prevede nessuna ipotesi di
reato per i clienti di prostitute maggiorenni.
Vogliamo anche sottolineare come sia ridicola la motivazione delle
accuse mosse anche sulla base del fatto che si riporta una prostituta nel luogo di lavoro: si pretende che il cliente lÆabbandoni in mezzo alla campagna, con tutti i pericoli della situazione?
Ribadiamo che lÆunica via praticabile sia quella della piena
legalizzazione della prostituzione anche attraverso lÆindividuazione nelle città di apposite aree dove lÆesercizio del sesso possa svolgersi a pagamento senza arrecare problemi di ordine pubblico.