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Conferenza Rivoluzione liberale
Partito Radicale Rinascimento - 25 agosto 2000
da "La Stampa" pag. 2

Il LEADER RADICALE »IL NOSTRO OBIETTIVO E ANDARE OLTRE IL 7-8% E PUNTARE ALMENO AL 12-14%

»La premiership? A Giuliano Pannella: ma può aspirarci anche Francesco

di Antonella Rampino

Roma, Venerdì 25 Agosto 2000

MARCO Pannella, lei guarderebbe diversamente al centrosinistra se fosse Francesco Rutelli il candidato alla premiership nel 2001? »No. Perché mentre nel centrodestra la leadership è tutto, nel centrosinistra è poco più di nulla. Il Polo è un'alleanza presidenzialista, nell'Ulivo si sceglie elettoralmente un'immagine. Per noi contano invece obiettivi e programmi .

Amato e Rutelli si sono incontrati...

»E hanno fatto bene, era ora! Sono amici, anche se stanno tutti e due rincorrendo da anni la Chiesa, Francesco anche con una conversione politica ufficiale, e peggio mi sento. Se Amato davvero presta alla Chiesa cattolica italiana le capacità positive per la riforma liberale che tutti dicono necessaria per la società italiana...beh, è come se uno affidasse a Mussolini l'antifascismo. Però a me sembra che Giuliano Amato sia il più attrezzato e capace premier che il centrosinistra possa proporre .

Più di Rutelli?

»Sì: nel 1992 Amato ha fatto il presidente del Consiglio in modo coraggioso e tecnicamente mirabile, grazie anche al miglior Parlamento che questo paese abbia finora avuto, e che poi Scalfaro ha sciolto. Amato si è spinto allora molto avanti. Ma c'era la crisi di quella partitocrazia che è stata invece oggi salvata e rilanciata dal Berlusconi antireferendario. Quanto a Rutelli, è più di dieci anni che glielo dico, può aspirare benissimo a fare il presidente del Consiglio. Soprattutto perché l'opinione pubblica e il partito degli editori lo credono e lo accreditano come serio candidato. Sono d'accordo .

Pannella, ieri Emma Bonino è andata in visita alla redazione dell'»Unità . State valutando se schierarvi col centrosinistra?

»Il centrosinistra ha un problema di classe dirigente: quest'ultima è l'estrema, esausta, definitiva versione della classe dirigente dell'unità nazionale, del compromesso storico, e dell'assieme organico di boiardi di Stato, vertici sindacali e confindustriale, e corporativismi vari. Ma quale espressione di un blocco sociale dominante da ottant'anni, e oggi poco più che un relitto, è ben più conservatore che riformatore, solidarista piuttosto che liberale .

E con questo lei taglia evidentemente ogni possibilità...

»Non capisco perché. Io debbo valutare le forze politiche in campo, non per come le vorrei ma per come sono. Questo centrosinistra ricorda gli anni Venti con Nitti e Facta, e Giolitti illuso, ad aspettare che Mussolini gli cavi le castagne dal fuoco.Oggi la scelta è tra il Terzo Stato o l'ancien régime. Per noi, è adesso fondamentale che nel prossimo Parlamento ci siano alcune decine di radicali, liberisti, presidenzialisti, federalisti, seriamente riformatori .

Alle ultime elezioni però è andata maluccio...

»Noi puntiamo a due voti su dieci, e non uno come fu alle ultime elezioni, quando Berlusconi predicò incontrastato per tre giorni in televisione la balla di un nostro accordo coi "comunisti". La totale falsità di questa accusa è oggi evidente agli italiani, che sanno di essere stati ingannati. Il nostro obiettivo è realistico, andare oltre il 7-8 per cento, e puntare almeno al 12-14 per cento .

Avete commissionato sondaggi?

»No, ma ho la pretesa di saper leggere meglio quelli degli altri .

E quando avrete raggiunto il vostro obiettivo elettorale?

»Noi ci si presenta da soli per la quota proporzionale. Per l'altra staremo a vedere. Tanto si voterà col mattarellum, Berlusconi ha strepitato per il sistema tedesco, e quando ha capito che magari la riforma si faceva ha subito detto che Urbani e Tremonti s'erano sbagliati. Poi faremo accordi su basi assolutamente programmatiche .

Col centrodestra o col centrosinistra?

»Starà al centrosinistra o al Polo di meditare, conquistare su basi assolutamente politiche e programmatiche un'intesa con noi .

 
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