Venerdi' il Consiglio Regionale della Lombardia discutera' e - ahime'- approvera' il sedicente Referendum:

"INDIZIONE DI REFERENDUM CONSULTIVO PER IL TRASFERIMENTO DI FUNZIONI STATALI IN MATERIA DI SANITAĆ, ISTRUZIONE, ANCHE PROFESSIONALE, NONCHEĆ DI POLIZIA LOCALE, ALLA REGIONE", proposto dalla maggioranza Polo-Lega.

Il testo e' a dir poco demenziale ("Volete voi che la Regione Lombardia intraprenda le iniziative istituzionali necessarie alla promozione del trasferimento delle funzioni statali in materia di Sanita', Istruzione e Formazione Professionale, nonché di Polizia locale alla Regione?").

Prescindendo, in questa sede, sui dubbi di costituzionalita', di rispetto dello Statuto della Regione Lombardia e della stessa legge regionale sui referendum, il quesito risulta essere politicamente inaccettabile.

Questi, gli stessi che hanno incitato la gente a disertare dei Referendum "veri" il maggio scorso, ora vogliono chiamare gli elettori lombardi ad esprimersi sul nulla, chiedendo, sostanzialmente, una delega in bianco.

Illudono i lombardi, facendo credere loro che l'approvazione del quesito sia indispensabile al Consiglio per poter proporre leggi di revisione costituzionale al Parlamento.

Se poi si considera che volgliono abbinare il voto referendario con le elezioni politiche, la valenza demagogico-plebiscitaria appare ancor piu' evidente.

Come si comporteranno gli eletti della Lista Bonino venerdi'?

Opposizione "radicale", con un bel NO senza tentennamenti e mediazioni di sorta, o tentativo di mediazione nei meandri dell'aula bunker (o ai piani alti) del Pirellone?