VELTRONI A RADIO RADICALE: "Se la scelta fosse per la Bonino sarebbe bene per l'Italia"
Roma, 18 settembre 2000
"Ho grande stima di Emma Bonino, del lavoro che ha fatto come Commissaria Europea, perche' questi sono i temi di cui si e' occupata per tutta la vita. Quella di Emma Bonino e' una candidatura di grandissimo livello, e credo che l'Italia abbia nelle sue mani una risorsa".
Lo ha detto il segretario dei D.S. Walter Veltroni, intervistato da Radio Radicale sulla candidatura di Emma Bonino al vertice dell'Alto Commissariato Onu per i rifugiati.
"Anche la candidatura di Migone ha una autorevolezza, ha prestigio - ha detto Veltroni. "Se la scelta dovesse poi convergere sul nome della Bonino anche a livello internazionale penso che questo sarebbe bene per l'Italia."
"Il nome di Emma Bonino - ha proseguito il segretario dei DS - ha tutte le caratteristiche in termini di competenza, di esperienza e di rapporti consolidati che mi fanno dire: se questa fosse la candidatura io sarei d'accordo. Ho stima per Migone e apprezzamento per Bonino, con il che voglio dire che non esistono su questo terreno candidature di partito. Non e' che i partiti - e io men che meno - possano indicare propri candidati. Il problema e' la competenza, l'autorevolezza internazionale, il prestigio. Noi non ragioniamo in termini di caselle di partito in sede Onu, che sarebbe grottesco."
Sulle responsabilita' del principale partito della maggioranza su un eventuale fallimento della diplomazia italiana in sede internazionale, Veltroni ha detto: "essendoci in campo la candidatura del tutto legittima di un uomo dei D.S. - ha detto Veltroni - i D.S. hanno deciso di non far diventare questa candidatura come una candidatura di partito. Abbiamo contribuito ad una soluzione positiva, e non abbiamo ragionato in termini di partito."
A Veltroni Radio Radicale ha anche posto una domanda sui rapporti tra il suo partito ed i radicali: "io sono tra quelli che considerano il rapporto con i radicali come un rapporto da impostare al di la' delle scandenze elettorali, perche' quando ci sono le elezioni tutti si mettono a far la corte ai radicali, anche se poi magari sui temi che piu' stanno a cuore ai radicali c'e' il totale disinteresse.
Io penso che tra di noi ci siano punti di divisione (come quelli sociali) e punti di convergenza (come sui diritti umani). Sono temi sui quali ci troviamo dalla stessa parte, e penso che il dialogo tra di noi debba essere impostato seriamente. Quello che ho detto sulla Bonino corrisponde allo spirito con il quale guardiamo al patrimonio espresso dai radicali, senza furbizia e senza i complimenti che arrivano quando le elezioni sono alle porte."