La replica di Don Oreste Benzi alle nostre iniziative sulla prostituzione a Perugia costituisce l'ulteriore dimostrazione che è lui a dettare la cosiddetta linea dura della Polizia di Perugia, estesa a macchia d'olio in tutta Italia .
Sarebbe anche ora che le questure incominciassero a rispondere a queste domande dell'opinione pubblica:
a) A quale titolo Don Benzi viene sempre invitato a riunioni in Prefettura sul tema della prostituzione?
b) Come mai, ogni volta che c'è una nuova retata "anticlienti", Don Benzi è sempre puntualmente presente con uno stuolo di giornalisti e di poliziotti?
c) Come mai non si parla mai di quelle importanti esperienze di volontariato laico, basate in gran parte sulla riduzione del danno della prostituzione che con molta difficoltà stanno invece prendendo piede in Italia?
La verità è che nell'anno giubilare la propaganda clericale ha fatto un significativo passo in avanti per cui le iniziative che devono essere prese sono solo quelle della cosiddetta linea dura contro i clienti, in violazione della legge.
Siamo d'accordo con don Benzi che la schiavitù esiste, ma finché il Parlamento non mette mano ad una riforma seria bisogna applicare la legge così come è, senza interpretazioni avventurose che ledono il principio della certezza del diritto e creano evidenti scompensi sociali e psicologici.