Estratto di denuncia-querela presentata alle varie procure della provincia di Avellino per quanto riguarda l'indisciplinata pratica della bruciature delle stoppie che non pochi danni ambientali ha causato durante tutto il periodo estivo non solo in Irpinia.
"Alle Procure della Repubblica di Avellino, Sant'Angelo dei Lombardi e Ariano Irpino.
Denunzia-querela.
Io sottoscritto Michele Minieri, quale L. R. p. t. dell'Associazione Radicale "Giordano Bruno", con sede in Carife al II Vicolo Moro, espongo quanto appresso.
Da una sommaria osservazione del territorio è possibile avere la conferma che la maggior parte degli incendi e causata dalla scriteriata ed indiscriminata bruciatura delle stoppie nei campi.
Non si sa per quale incomprensibile sistema non vi è concreta attività di controllo del territorio e di prevenzione,
Le normative in subiecta materia, dello Stato a cominciare dal TULPS e dalla Regione, purtroppo, sempre più spesso vengono disinvoltamente disattese e talvolta perfino interpretate a seconda delle esigenze locali.
Le leggi regionali n 8 (art.25) e 11 del 1996, che mirano fra l'altro alla protezione e salvaguardia della fauna migratoria e dei boschi, di fatto sanciscono il divieto assoluto della bruciatura delle ristoppie nell'arco temporale dal 1 giugno al 20 settembre di ogni anno. Solo in casi eccezionali e su espressa motivata richiesta dei sindaci, il divietao di cui sopra può subire deroghe ad opera del Presidente della Provincia. sta di fatto però che sempre più sindaci emettono ordinanze che consentono l'attività di bruciatura delle ristoppie anche nel mese di agosto (cfr. ord. Nà 22/2000 del sindaco di Lacedonia).
Il territorio dell'alta Irpinia, devastato dal fuoco per l'intera stagione estiva, almeno apparentemente, non ha visto una concreta ed incisiva attvità di prevenzione degli incendi. Invero molti agricoltori hanno dato fuoco alle stoppie già nel mese di luglio, immediatamente dopo la mietitura. La bruciatura di un fondo di un certa estensione talvolta può durare anche alcuni giorni. A quanto pare nessuno ha impedito tale scellerata attività.
Eppure la Giunta Regionale della Campania ha varato il piano triennale di difesa e conservazione del patrimonio boschivo degli incendi 1999-2001, delibera n 3730 adottata nella seduta del 18.6.1999 pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Campania del 24.9.1999 e previsto al punto 2.1.4. il monitoraggio attività antincendio boschivo consistente nel potenziamento dell'azione di controllo e monitoraggio delle attività di prevenzione e lotta agli incendi boschivi rese da tutti i soggetti istituzionalmente preposti all'attuazione del piano.
Alla luce di quanto sopra appare avidente l'assoluta indifferenza, si spera disinteressata, che viene riservata alla tutela dell'intero ecosistema. Gli incendi sono causa di gravi danni ambientali con la distruzione di ogni forma di vita animale (dagli insetti alla fauna) e vegetale.
Con la presente si sollecitano le Procure in indirizzo, ciascuna per quanto di propria competenza anche di ordine territoriale, ad accertare se vi sono stati comportamenti omissivi da parte degli organi istituzionalmente preposti alla vigilanza e prevenzione degli incendi, anche in relazione alla citata normativa.
Ciò premesso sporgo formale denunzia-querela, allo stato, contro ignoti
e, in ogni caso contro tutti che saranno eventualmente identificati in corso di indagine per tutti quei reati che possono ravvisarsi nei fatti sopra esposti."
N.B.: La succitata denuncia è stata elaborata da un legale.