COMUNICATO STAMPA DELL'ADUC
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L'ADUC DENUNCIA IL MINISTERO DELLE COMUNICAZIONI PER OMISSIONE DI ATTI D'UFFICIO E COMPLICITA' NELLA REITERAZIONE DEL REATO
Firenze, 26 Settembre 2000. Quella del decoder unico, oltre che la barzelletta, sta diventando lo specchio del diritto e del non rispetto pianificato della legge da parte delle autorita'.
Cosi' interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Lo scorso 12 settembre l'Autorita' per le Telecomunicazioni aveva comminato una multa di 300 milioni a Stream e Tele+ perche', in dispregio della legge entrata in vigore lo scorso 1 luglio, continuavano a trasmettere immagini televisive criptabili con decoder diversi; e gli aveva dato 10 giorni di tempo per mettersi in regola.
Questi dieci giorni sono scaduti lo scorso 22 settembre e siamo sempre allo stesso punto, con il solito sottosegretario alle Comunicazioni, l'on.Vincenzo Vita, che dice sempre che e' troppo tardi e che le due societa' si devono mettere d'accordo.
Noi crediamo che quando il tempo massimo scada, lo Stato dovrebbe far valere la sua autorita', e impedire che il reato si continui a consumare. Non solo, ma nella base dei nostri codici c'e' scritto che, quando l'autorita' ha il sospetto che un avvisato continui a reiterare il delitto per cui e' stato segnalato, deve impedirglielo: abitualmente significa mettere in pratica forme di privazione della liberta' personale (carcere, arresti domiciliari, liberta' vigilata, etc..), e nel nostro caso avrebbe dovuto impedire che continuassero le trasmissioni con decoder non-unificato. Ma niente di questo e' stato fatto.
Per cui abbiamo dato mandato al nostro studio legale di stilare una denuncia nei confronti del ministero delle Comunicazioni per omissioni di atti d'ufficio e complicita' nella reiterazione del reato. Compito delle autorita' di Governo e' applicare il programma per cui hanno avuto un mandato e, in caso difforme, avvalersi delle autorita' di polizia per far valere la propria autorita'. Questo non e' stato fatto dal ministero delle Comunicazioni.
E per avvalorare questa nostra azione, ricordiamo che quanto accade al ministero delle Telecomunicazioni, saltando le scadenze e facendo pressioni perche' le norme siano rispettate, ma non applicando la legge, e' un pessimo esempio civico e statista: se un cittadino medio non ottempera alle scadenze che gli vengono imposte dalla legge, paga di conseguenza. Perche' non dovrebbe essere altrettanto per chi -aggravante- ha il compito di applicare la legge e far vigilare su di essa?