IL LEADER RADICALE RACCONTA COME NACQUE LA MILITANZA DELL'AMICO
"NON E UN LEADER DI PLASTICA"
Pannella ho insegnato io la politica a Francesco
di
Antonella Rampino
ROMA. ERA un giorno di tanti anni fa. Suona il campanello alla porta di via di Torre Argentina 18, ero solo, vado ad aprire, mi trovo davanti questo ragazzo dall'aria pulita che stava per dare la maturità, voleva del materiale del partito radicale, aveva appena letto una mia intervista... Gli era venuto un colpo, c'era Pannella in persona ad aprirgli la porta. Mi ricordo che era emozionato. Aveva autenticità ed integrità . Marco Pannella e Francesco Rutelli, il padre e il figlio politico oltre vent'anni dopo, come non è accaduto neanche nei romanzi di Dumas.
PANNELLA, E OGGI? STESSA AUTENTICITA ED INTEGRITA?
»Einstein era autentico quando scopriva la relatività e quando diceva bugie alla moglie. Il punto è l'integrità .
RUTELLI E RIMASTO INTEGRO?
»Spero di sì. Gli ho sempre detto che il partito radicale non è né un convento né un ordine combattente. E che nel giro di dieci anni saremo stati in case e famiglie politiche diverse. Ne passarono quindici, ma è la stessa cosa .
LEI E IL PADRE POLITICO DI RUTELLI. D'ALEMA A UNA FESTA DELL'UNITA DOMENICA SCORSA HA DETTO CHE QUELLA DI PANNELLA E UNA SCUOLA POLITICA DI RAZZA, ANCHE SE NEL CONFLITTO CON LA SINISTRA LEI, PUR NON ESSENDO CRAXI, NON E STATO MENO FEROCE. COSA HA INSEGNATO PANNELLA A RUTELLI?
»Ho insegnato quello che ho appreso. Il mio rapporto è stato sempre da compagni di lotta, di 18 o di 81 anni. Ma D'Alema ha detto giusto. Quella di Rutelli è una candidatura di per sé più che decorosa, forte, niente affatto vacua o di plastica, molto simile a quella di un Blair o di uno Schroeder .
ADDIRITTURA! EMMA BONINO MI DICEVA GIORNI FA CHE »IL CENTROSINISTRA NON SI E ACCORTO CHE FRANCESCO NON CE LA PUO FARE, CHE SBROCCA DOPO TRE SETTIMANE .
»Rutelli può anche battere in una certa fase l'avversario. Ma con la capacità di fuoco di Berlusconi, se davvero Francesco lo supera per un certo periodo nei sondaggi, allora la reazione sarà violenta, prevaricatrice, probabilmente vincente. Il centrodestra ha un padrone e amministratore unico, il centrosinistra invece è un collettivo piuttosto slabbrato, residuato di un vecchio blocco sociale che ha dominato l'Italia per ottant'anni .
L'ULTIMA VOLTA CHE LEI CI AVEVA DATO UN'INTERVISTA ERA SEMBRATO PROPENDERE PIUTTOSTO PER AMATO CHE PER RUTELLI.
»Se è per questo, Amato resta l'asso nella manica del centro-sinistra di Rutelli, il punto di forza. Con Amato c'è stima seria, simpatia, in passato ci sono state collaborazioni significative. Ieri ha fatto una scelta che da avversario leale non gli avrei consigliato, ma che oggi mi appare ottima, felice sia sotto il profilo della tattica che della strategia. Ha fatto una scelta che gli conferisce grande libertà e ancora maggiore responsabilità. Il centro-sinistra ha così un suo ottimo candidato alla presidenza della Repubblica per il 2006 .
L'ONORE DELLE ARMI AD AMATO. E ANCHE IL VIA LIBERA PERCHÉ IL PARTITO RADICALE STRINGA, GRAZIE A RUTELLI, RAPPORTI COL CENTROSINISTRA?
»A destra c'è un padrone, una leadership monocratica. Con Berlusconi, se ne avrà interesse, si potrà poi anche trattare: ma su sua iniziativa. Il centro-sinistra dubito ne sia capace, vedremo. A sinistra c'è un coacervo. L'importanza del premier è di per sé relativa. La candidatura di Rutelli non ci avvicina e non ci allontana. Ma per noi la strategia è chiara. Puntiamo al quindici per cento, ad avere al Senato e alla Camera due gruppi radicali che saranno importanti tanto quanto i presidenti del Consiglio, che cambiano quattro volte in una legislatura. Faremo l'impossibile perché gli elettori lo capiscano e non si astengano lasciando il campo libero all'Ulivo e al suo erede naturale, il tandem Berlusconi-Bossi. L'arma più forte che avrà a disposizione il centrosinistra, e quindi Rutelli, è il governo Amato. Il centro-destra invece ha il fascio un po' neomussoliniano creato da Berlusconi, con Umberto Bossi che è un vero nazistello da suburra .
LA CANDIDATURA BONINO ALL'ONU E STATA MOTIVO DI FRIZIONE CON AMATO?
»Non con Amato, ma con i diesse, che stanno per far saltare la possibilità di un grande successo italiano ed europeo. Hanno puntato ad avere due loro amministratori all'Onu, come nemmeno gli Stati Uniti hanno: l'ottimo Migone oltre al pessimo Arlacchi. Una prova di arroganza e superficialità buoniste di quel partito e di non pochi dei suoi alleati. Infischiandosene anche del carattere bipartisan della candidatura Bonino. Il governo ha solo fatto di tutto per cercare di superare questa situazione. Speriamo ancora che ci riesca, o dovrà risponderne .