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Conferenza Rivoluzione liberale
Partito Radicale Centro Radicale - 28 settembre 2000
PR/ONU/Voto al Comitato ONG: comunicato stampa

RADICALI: STATUS CONSULTIVO ALL'ONU. IL COMITATO ONG VOTA SULLA RACCOMANDAZIONE DI SOSPENSIONE.

CONTINUA L'INFAMANTE OFFENSIVA RUSSA CONTRO LA LIBERTA' DI PAROLA ALLE NAZIONI UNITE.

New York-Roma, 28.09.00. Dopo un acceso dibattito che ha impegnato per tutta la giornata di ieri i 19 membri del Comitato sulle ONG delle Nazioni Unite, la delegazione Francese, a seguito della terza risposta del Partito Radicale Transnazionale, ha affermato che non vi erano gli estremi per procedere contro il PRT e ha chiesto una votazione per rimettere in discussione la pena della sospensione per tre anni adottata dal Comitato nel mese di giugno.

Germania, Romania, Cile e Stati Uniti si sono schierati decisamente con la Francia, ritenendo esaustive le argomentazioni dei radicali e chiedendo il ritiro delle accuse e la chiusura del caso per mancanza di prove. Il Pakistan e il Senegal si sono astenuti, mentre Algeria, Bolivia, Colombia, Cina, Cuba, Etiopia, India, Libano, Russia, Sudan, Tunisia e Turchia hanno votato contro.

Malgrado i radicali avessero acconsentito a rispondere al documento ONU che senza prove o motivazioni raccomandava la sopensione per 3 anni dallo status consultivo, la Federazione Russa ha insistito con le proprie accuse infondate e diffamanti che riguardavano il sostegno del PRT ai terroristi ceceni, l'aver ricevuto finanziamenti dalle narcomafie internazionali e l'aver promosso campagne radicali pro-pedofilia.

Dichiarazione di Olivier Dupuis, segretario del PRT e deputato europeo:

" Quanto accaduto ieri, se da un lato conferma l'impegno a favore della libertà di parola all'ONU da parte degli Europei e degli USA, dall'altro ribadisce il disprezzo per i principi del giusto processo e del diritto alla difesa da parte della Russia post-sovietica di Putin. La decisione di raccomandare una sospensione per 3 anni del PRT all'ONU, se ratificata dall'ECOSOC il 18 di ottobre prossimo, creerebbe un pericolosissimo precedente in base al quale si darebbe la possibilità ai peggiori regimi di ottenere, sulla base di accuse che non siano in minima parte provate, la sospensione o il ritiro dello status consultivo di chi si batte, come il PRT, per lo stato di diritto a livello internazionale e per il rispetto dei diritti umani e fondamentali.

"Ratificare questa decisione equivarrebbe ad avvalorare la legge del più forte contro la forza della legge. Ma equivarrebbe anche ad imporre il silenzio su casi di sistematiche violazioni di vite e diritti umani, come quello ceceno. Inoltre, se le calunnie russe dovessero diventare decisioni formali dell'ONU, significherebbe che alle Nazioni Unite chi osa criticare i fallimenti delle politiche proibizioniste della comunità internazionale, dovrà per forza essere messo al bando nei fori internazionali e considerato un narcotrafficante.

Nelle prossime settimane sarà necessario mobilitarsi in Italia e in Europa, per assicurarsi il pieno sostegno del Governo Amato al rifiuto della sospensione, e internazionalmente ponendo con forza il pericolo della negazione del diritto umano fondamentale di esprimere liberamente le proprie opinioni. "

www.radicalparty.org

 
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