Dopo la Rai, denunciate anche le reti private per il loro comportamento nel periodo compreso tra il 22 maggio e il 31 agosto. Subito necessarie, ai sensi della normativa sulla par condicio, trasmissioni di risarcimento con presenza prevalente del soggetto politico finora danneggiato: la Lista Bonino.Roma, 28 settembre 2000 - Nei giorni scorsi, è stato reso noto (ed è tuttora disponibile sul sito Internet www. radicali.it) il dossier relativo al comportamento dei mezzi di informazione nei confronti del movimento radicale e della Lista Bonino nel periodo compreso tra il 22 maggio e il 31 agosto scorsi.
Si è trattato di cento giorni nei quali, a fronte del "vuoto" politico complessivo, si è invece registrato un vero e proprio "pieno" di iniziativa politica radicale: il dibattito post-referendario; le reiterate iniziative sulle carceri; il seminario di Soriano e la successiva riunione del Comitato di coordinamento di fine luglio; il dibattito sul partito in rete e il lancio dell'iniziativa "io voto on line"; il coinvolgimento di oltre 200 parlamentari italiani nella difesa del Partito Radicale transnazionale dall'aggressione russa alle Nazioni Unite; i reiterati interventi su clonazione e bioetica, sulla Giornata mondiale della gioventù, sulla beatificazione di Pio IX; il preannuncio delle iniziative del XX settembre. A fronte di tutto questo (in palese violazione della legge 103 del 1975, della successiva legge Mammì e della legge sulla par condicio -oltre che, per ciò che riguarda in particolare la Rai, della Convenzione, del Contratto di servizio, e di innumerevoli delibere della Commissione di vigilanza-
), in quei cento giorni, l'intero sistema radiotelevisivo pubblico e privato ha sistematicamente provveduto a impedire che i cittadini italiani potessero conoscere, e quindi giudicare, le iniziative e le posizioni dei radicali.
Per questo, dopo avere nei giorni scorsi denunciato la Rai, oggi, Daniele Capezzone e Marco Cappato hanno denunciato anche Canale 5, Italia 1, Rete 4 e Telemontecarlo all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. L'Autorità è così chiamata ad accertare le violazioni oggetto della denuncia, e a disporre con la massima urgenza trasmissioni di risarcimento con prevalente presenza del soggetto politico finora danneggiato, cioè la Lista Bonino. I fatti assumono ancora maggiore gravità se si considera che, oltre alle norme generali, dal 1 luglio scorso è anche in vigore il regolamento sulla cosiddetta "par condicio non elettorale", anch'esso clamorosamente violato a danno dei radicali.
Nelle prossime ore, sul sito www. radicali.it sarà reso disponibile il testo integrale delle denunce.