Da un lancio dell'agenzia Ansa delle ore 20.26ROMA, 16 OTT - Forse non e' un caso. E' cauto ma perplesso Marco Pannella sulle cause della morte in Georgia del giornalista di Radio Radicale Antonio Russo ritrovato morto questa mattina a 25 chilomentri dalla capitale Tbilisi.
''Saremmo felicissimi di scoprire che e' stata una fatalita' ma onestamente qualche nesso con i suoi scottanti reportage ci deve essere'' ha commentato Pannella in una conferenza stampa al Partito Radicale. ''Non credo che sia morto d'infarto - ha aggiunto Massimo Bordin, direttore di Radio Radicale - penso che sia stata un'aggressione''. Antonio Russo, 40 anni, ultimo giornalista occidentale rimasto in Kosovo durante il periodo peggiore della pulizia etnica, era in procinto di rientrare in Italia - forse addirittura oggi - con una grande quantita' di documenti filmati definiti dai dirigenti radicali importanti e ''pesanti'' sulla guerra in Cecenia e in particolare sui disastri ecologici seguiti all''intervento russo. Ma, ha precisato ancora Bordin, ''Russo in Georgia in questa fase era in una situazione di relativa tranquilita'''.
Un ''radicale giornalista'' che non aveva paura di rischiare la vita: era stato in Algeria negli anni peggiori della guerra civile, in Ruanda e Burundi durante i massacri etnici, a Sarajevo, piu' volte in Cecenia e nell'area del Caucaso. E ora ''occorre accertare se Antonio non e' qui a causa dei documenti che avrebbe dovuto portare''.