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Partito Radicale Segreteria - 19 ottobre 2000
INFORMAZIONE E PRESIDENZIALI USA. CAPEZZONE: "VIRUS" ITALIANO E "ANTICORPO" LIBERALE.

Quello che segue è il testo dell'articolo di Daniele Capezzone pubblicato oggi dal quotidiano "L'Opinione":

Il senso di noia e di torpore e il generale stato di dormiveglia che ha accompagnato la scialba campagna elettorale tra gli scialbissimi Gore e Bush (di cui non è affatto vero che Rutelli e Fini siano due cloni: semmai è vero l'inverso, e proprio questo è il guaio maggiore per Al e George ) ha fatto sfuggire un po' a tutti un interessante elemento di riflessione: dopo il modello-Arlacchi, abbiamo finito per esportare negli Usa anche il modello-Vespa, il modello di impar condicio all'italiana.

Cosa è accaduto? Fino a qualche anno fa, negli Stati Uniti, l'accesso ai media dei candidati alle presidenziali era in tutto e per tutto affidato al mercato. Fai ascolto? E allora i grandi network avranno tutto l'interesse a non nasconderti, a mostrarti, in qualche misura persino a "spararti" in video. Così, ad esempio, nel 1992, i grandi confronti presidenziali non furono "a due", ma "a tre", e con Bush senior e Clinton poté misurarsi anche Ross Perot. E proprio questa "apertura al mercato" si è spesso rivelata foriera di interessantissime novità nella politica statunitense: ancora un paio di anni fa, in occasione della elezione del Governatore del Minnesota, le mezze figure messe in campo dai due maggiori partiti furono battute a sorpresa dall'outsider del Reform Party Jesse Ventura (un ex lottatore di wrestling dai modi certo un po' folkloristici, ma dall'accattivante programma liberista e superlibertario), che inizialmente era accreditato dai sondaggi solo del 7-8% dei consensi, ma che poi, proprio grazi

e all'opportunità del confronto televisivo, finì per stracciare i suoi avversari.

Bene (cioè male): un po' all'italiana, Democratici e Repubblicani hanno pensato bene di prendere le opportune contromisure affinché l'"incidente" non si ripetesse, e hanno messo in piedi una commissione bipartisan (una specie di bicamerale televisiva), che ha stabilito che ai grandi dibattiti per le presidenziali possano prender parte, oltre ai due maggiori candidati, solo quelli che abbiano ottenuto almeno il 15% dei consensi secondo i sondaggi più accreditati. E siccome nessuno può farcela ad ottenere tanti consensi senza essere andato in tv, è chiaro che i "terzi candidati" Pat Buchanan e Ralph Nader sono stati irrimediabilmente fatti fuori dai "faccia a faccia" decisivi.

Epperò c'è un però: se è vero che abbiamo esportato il "virus vespiano", è altrettanto vero che negli Usa ci sono condizioni di "vaccinazione democratica" tali da generare comunque l'"anticorpo liberale". E infatti i due candidati esclusi hanno scatenato, a partire dai loro siti Internet ( HYPERLINK http://www.gopatgo2000.org www.gopatgo2000.org e HYPERLINK http://www.votenader.org www.votenader.org ) una splendida campagna sull'informazione, con rapporti sul comportamento dei media, le prove del calo di ascolti dovuto al venir meno dell'elemento di interesse rappresentato dal "terzo incomodo", e la possibilità per tutti i cittadini di rivolgersi direttamente -con lettera e con email- alla famigerata Commissione televisiva bipartisan. Hanno reagito "alla radicale", insomma, difendendo, insieme ai propri, anche i diritti di informazione di tutti i cittadini.

Morale: anche grazie a questa campagna, Buchanan e soprattutto Nader hanno serbato una qualche capacità di tenuta elettorale, e la vittoria o la sconfitta di Gore e di Bush saranno in buona misura determinate proprio dai loro voti. Può essere -questa- una lezione interessante anche per l'Italia.

Daniele Capezzone -Direzione dei Radicali-

(dcapezzone@hotmail.com)

 
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