A "PORTA A PORTA" -DOPO ANNI DI DISINFORMAZIONE, DI ATTENTATI AI DIRITTI DEI CITTADINI- ORA ANCHE UN CASO INCREDIBILE, LETTERALMENTE INSPIEGABILE, DI MANIPOLAZIONE DELLE IMMAGINI. COS'HANNO DA DIRE (A SE STESSI) VESPA, CELLI, ZACCARIA, IL CDA RAI? COS'HA DA FARE -MAGARI PERFINO IN UN GIORNO DI FESTA- LA COMMISSIONE DI VIGILANZA?Dichiarazione di Daniele Capezzone, della Direzione dei Radicali:
Roma, 1 novembre 2000 - "Complimenti -davvero- a quelli di "Striscia la notizia" per lo scoop di ieri sera su "Porta a porta", nel quale hanno inequivocabilmente dimostrato come, nella puntata in cui era ospite Antonio Di Pietro, siano state utilizzate sequenze tratte da una puntata precedente, quella dedicata alla candidatura di Francesco Rutelli, riproponendo -nel pubblico- l'immagine di una signora che aveva partecipato solo ad una delle due registrazioni.
Potremmo dire che le virtù, i talenti di Vespa sono ormai letteralmente sovrumani: così come riesce da decenni a far sparire Pannella, Bonino e i radicali, allo stesso modo, ora, è addirittura in grado di far apparire gli assenti.
Ma non abbiamo voglia di scherzare. Anni di violazioni sistematiche di leggi, regolamenti, Convenzioni, Contratti di servizio, delibere della Vigilanza; anni di attentati sempre più sistematici al diritto dei cittadini ad essere informati: sono -questi- i danni più gravi, le ferite più profonde che si possano arrecare ad un paese, alla sua convivenza civile. Siamo eccessivi noi, o è eccessiva questa realtà che, in qualunque altro paese occidentale, non sarebbe stata tollerata nemmeno per una settimana?
E ora si aggiunge perfino questo piccolo (ma significativo proprio perché del tutto inutile, inspiegabile, incomprensibile) episodio di manipolazione, che costituisce un'altra testimonianza di cosa sia oggi l'enclave autonoma (dalle leggi, dal diritto) di Vespa, del suo "Porta a porta", e della Rai tutta.
Non vogliamo risposte da Vespa, da Celli, da Zaccaria, dai membri del Consiglio di amministrazione. In un altro contesto -cioè in un contesto minimamente democratico- avrebbero già dovuto rispondere alla magistratura dei delitti di cui si sono resi responsabili, e non certo di questa meschina e inutile contraffazione. Ci chiediamo, semmai, se abbiano ancora qualcosa da raccontare a se stessi, e, su un piano diverso, se la Commissione di vigilanza non abbia sùbito qualcosa da dire e da fare. Magari perfino in un giorno di festa".