(Ritualmente scritta la domenica successiva ai fatti,
doverosamente limata per similitudine e magia fino
al di dei morti, giorno della pubblicazione,
almeno su agorà,
all'interno di rigorosi confini.)
Domenica o Lunedì?
Forse da Londra era
Domenica
(certo ero in Inghilterra per altri motivi,
rispetto ai tuoi in Georgia)
ma da Londra, in quei momenti,
arrivavo, ignaro, a New York
e da New York era accaduto
indubitabilmente
DOMENICA.
Il cervello fuso o il fuso orario?
No! Per me il giorno della tua morte è
inequivocabilmente
D O M E N I C A.
É questo un giorno per morire!
Quando rientrammo da Monastier
i fatti di Mestre mi sconvolsero:
tu eri solo e io avrei dovuto
essere con te ma andai via
(i fatti della Georgia mi rassicurano:
ero dall'altra parte del "mondo"
e non avrei mai potuto essere con te).
Allora.ti parlai di Salò,
del binocolo "multimediale"
(dipende da come ti poni.),
delle sevizie, delle torture,
delle vittime e dei carnefici,
ti parlai del montaggio
(cinematografico)
come morte.
Tu (forse affascinato ma paziente)
eri troppo impegnato,
dico "totalmente",
a mettere in pratica
quello che io, solo,
a stento immaginavo.
Le priorità erano:
-andare a Pristina,
-essere con loro,
-testimone,
-essere giornalista fino in fondo
-poi. semmai. dopo...
(dopo:)
. -la videocassetta (il montaggio come morte)
-la Domenica
-il torace schiacciato sulla terra come grano
-due giorni e avresti raggiunto i tuoi compagni
-la "notizia", invece, arriva in anticipo
L'irripetibile vacilla
(nuove realtà pretendono nuove necessità),
di nuovo, miracolosamente,
e non solo per caso
ma anche per
ferrea volontà,
il caos approda al cosmo
a dare nuova luce
a morti sconosciute,
ad annullare il senso
di vite inutili,
come possono fare
solo i millenni.
Chi prova amore per le vittime
è egli stesso vittima,
TU ne hai avuto
il coraggio.
I segni ci sono tutti,
INCONFONDIBILI,
(lo riconosco)
(io sono qui e
lo riconosco!!!)
TU per i Ceceni e gli Albanesi
(il Papa a Roma non lo sa)
sei SANTO!!!
Cercavi giustizia
e hai trovato vita eterna.