Principalmente mi limito in questa sede a denunciare quanto la presunzione mascherata da senso di responsabilità, la mancanza di gioia e di direzione operativa, nonché di ottimizzazione dei processi produttivi, l'ipocrisia dilagante, la ricerca della nicchia, il dar da bere un po' di roba a Pannella (che mi si dice del tutto soddisfatto dei risultati, pare in considerazione "degli scarsi mezzi a disposizione" che invece sono di una certa consistenza se non altro per poter dare un migliore e più felice assetto alle cose), la mancanza di creatività, questo è ciò che il lassismo generalizzato e sistematizzato ha prodotto e produce nella realtà umana di Radio Radicale: per tutti, presi come sono da personali e rancorose rivendicazioni, c'è la consegna del "fatti i cazzi tuoi"; l'umore - poi - del giorno, come l'estrosità o l'impegno di momenti dei singoli, fanno la storia di una meritoria impresa che ormai vive della urgente necessità di rivedere i propri assetti interni.Io sono stato fatto fuori, per non parlare in questo momento d'altri, e tu sai Donatella, da nostre private comunicazioni, quanto in anticipo io leggessi le squallide movenze: mi sono fatto pagare, giusto ritengo, in via modesta ed equilibrata, ma sono stato fatto fuori e se dovessi rispondere alla domanda "da chi", risponderei "da tutti" (o quasi perché quì ancora vive qualche bella e innocente figura).
Mi riservo pubblicamente di riversare le motivazioni socio-psicologiche di questo meccanismo totale, convergente, un imbuto per me, anche perché altrimenti potrebbe sembrare che determinandosi "da tutti" il problema sono io e non l'ambiente, mentre tutti possono testimoniare che non sono certo io il problema (a parte i responsabili che muovono occupandosene qualche elemento in più, disposti a rendermi privatamente merito, pubblicamente il neutro, ma relazionando a responsabili superiori anche l'infamia se occorre: ne ho sopportate e tollerate parecchie, ora quasi quasi qualcuno comincia a pensare che so quel che dico ed allora non posso più piegare la testa e tollerare quel che che accade (o che meglio non accade).
Sono entrato tre anni fa in questa Radio, allora una polveriera di Ta Ze Bao, comunicati, caciarate, intime insopportazioni, ancora senza il rinnovo triennale della convenzione: mi muovevo felice, disponibile con tutto e con tutti seminando pace e distensione, impegno di lavoro e militanza a tempo pieno, una sorta di iperproduttivo d'azienda accettato da tutti salvo che dalla Fanello, allora lavorando in archivio, credo per problemi di carattere familiare e da Bordin, credo per problemi d'ordine caratteriale (questi mi ha letteralmente nel tempo sistematicamente distrutto, emarginato, anche insultato e diffamato con voci di corridoio.
Io l'ho invece stimato ed anche in preferenza votato e insistentemente ma umilmente ho atteso il mio tempo che invece inesorabile è maturato come forse Fanello, Bordin e in fine anche Spampanato hanno voluto sin dall'inizio e molti sono i testimoni di questo).
Per Spampanato il discorso è un altro però: si tratta di un ottimo ragazzo, preparato, un po' accroccone ma anche geniale, andrebbe accostato anche se lui non è capace di lavorare in squadra, però prima che diventi troppo "stronzo" è meglio che lui come altri tra i radicali imparino a rispettare i compagni, a dividere le responsabilità, a confrontarsi un minimo; non ha voluto cedere mai, accentrando tutto ciò che di nuovo vi si aggiungeva, nessuna prerogativa e responsabilità del sito. E dire che abbiamo lavorato da fratelli per due anni (anzi io gli facevo da papà, consigliandolo per le soluzioni del sito come per l'atteggiamento da assumere in qualità di giovane responsabile del settore nei confronti dell'ambiente Radio).
Va la! Basta, c'è troppa roba da dire e anche un po' di risentimento che appunto preferisco vivere da fuori, però a prescindere da me qualcosa deve cambiare, altrimenti la morte di Antonio Russo (che cito con pudore benché mio amico e fratello) ed il mio "gran culo" per due anni tutti i giorni (sabato, domenica, natale e ferragosto compresi, coprendo il lavoro di una struttura di più persone) non sarà servito a niente o servito tout court e basta ed allora in questo caso prendete e mangiatene tutti, in questo caso io per me abbozzo, farò altro, ma per Antonio Russo non permetterò, e più ancora da radicale che non potrò permettere, un certo stato di cose.
Cara Donatella, scusa se mi sono permesso in un certo senso di strumentalizzare il tuo intervento, ma erano cose che andavano dette seppur in questo modo estemporaneo di questa mattina di passaggio a radio radicale poiché non sono più al momento in Rete e quindi ad eventuali reazioni non potrò che replicare in tempi dilatati e se il caso politici.