Roma, 21 novembre 2000-"Caro Vittorio, caspita! Unanimi, proprio unanimi, hanno stabilito che sei il primo direttore, da cinquant'anni a questa parte, a dover essere radiato dalle loro liste. Ti invidio questo Premio Pulitzer, mi felicito con te. Pensa: saresti il primo e il solo, fra tutti loro, che violi la Costituzione repubblicana, il primo che violi la legge e i diritti! In realtà ti condannano per il tuo anticonformismo ed il tuo coraggio professionale ed umano. Che facce di guano, che giustizieri, che gruppo di fuoco, che bel campionario antropologico-culturale di ottant'anni di "ordine" giornalistico Avevano sempre visto giusto Luigi Einaudi (ma anche Umberto Terracini) e quel settanta percento di cittadini votanti per l'abrogazione dell'"Ordine"! Avevano visto giusto -soli anche qui- i radicali.
Che questa gente osi anche semplicemente evocare la Costituzione, la legge, i diritti e la deontologia è come se questi stessi termini fossero usati dai mafiosi per legittimare la loro Cosa Nostra e i suoi "poteri".
Auguri a te ed a "Libero". Siete "nemici" che amo e sono lieto di poter in qualche modo difendere".