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Conferenza Rivoluzione liberale
Partito Radicale Mauro - 23 novembre 2000
SANITA', DEFICIT CATASTROFICO. DOVREMO PAGARE PIU' TASSE
LA SANITA' MARCHIGIANA STA AFFOGANDO IN UN MARE DI DEBITI, 457 MILIARDI.

DOMANI CONFERENZA STAMPA DELLA LISTA BONINO

Saranno presenti i seguenti Organi di Informazione : RAI TRE, TVCENTRO MARCHE, IL RESTO DEL CARLINO, IL MESSAGGERO, CORRIERE ADRIATICO.

Da "IL RESTO DEL CARLINO" 9 NOV. 2000 PAG. 1-2-3

TAGLI DEGLI OSPEDALI, DS IN DIFFICOLTA'

ANCONA - La sanità marchigiana è al centro di una polemica infuocata che inevitabilmente si protrarrà per mesi. In un colpo solo l'emergenza è suonata da più parti: prima l'interpellanza di Forza Italia nella quale si chiede conto dell'esistenza di un piano che prevede il taglio di 9 delle 13 Asl, poi l'allarme di Alleanza Nazionale preoccupata per la fosca coincidenza tra il deficit sanitario inarrestabile e le indicazioni della Finanziaria che imporrà alle Regioni il ricorso alla tassazione per coprire il disavanzo della spesa medica. In questa situazione assolutamente incendiaria il partito di maggioranza relativa sembra muoversi su due piani. Da una parte, certamente preoccupati delle ripercussioni in chiave elettorale, i consiglieri regionali Ds firmano il documento preparato loro dall'accorto capogruppo Giulio Silenzi nel quale si negano i tagli, dall'altra l'assessore competente Augusto Melappioni con serio realismo abbozza uno scenario futuro dentro il quale l'ipotesi di una razionalizzazione e verif

ica del numero delle Asl appare obbligata. Due posizioni apparentemente inconciliabili che vengono drammaticamente sottolineate dalla situazione finanziaria in cui versano le nostre Asl. Dai dati di bilancio 1999 le nostre 13 Asl e le 4 aziende ospedaliere hanno accumulato quasi 500 miliardi di deficit, una corsa verso il baratro senza freni. A nulla è servita l'opera dei manager scelti dalla maggioranza di centrosinistra e a nulla sono serviti gli studi e le previsioni dei tecnici dell'agenzia sanitaria regionale. La verità è che di questo passo l'intero bilancio della Regione Marche sarà divorato dalla spesa sanitaria e quindi non ci saranno altri soldi per finanziare interventi in settori importanti come l'impresa, la cultura e altro.

A questo punto, mentre fa tenerezza la nota inviataci dal coordinamento dei direttori sanitari delle Asl che in quanto diretta emanazione di questa amministrazione di centrosinistra si affretta docile a negare che nella famosa riunione di Jesi si sia parlato di tagli delle Asl,

cresce la curiosità riguardo a quanto dichiarerà domani, ore 11,30 all'Hotel Palace, il professor Marcello Crivellini, già ai vertici dell'Inrca, che ha annunciato una conferenza stampa sul tema. »Sanità e partiti marchigiani, il miracolo della moltiplicazione delle Asl e dei direttori generali. Le Marche peggiore regione d'Italia .

di Martino Martellini

"IL MESSAGGERO", 9 NOV. 2000

Sanità. An accusa la Regione I debiti delle Asl salgono a 457 miliardi »E' un fallimento

»LA sanità marchigiana sta affogando in un mare di debiti. E i cittadini dovranno pagare con una maggiore tassazione . A lanciare l'allarme, di nuovo, sono stati ieri i consiglieri regionali di An Carlo Ciccioli, Sergio Novelli, Fabio Pistarelli, Guido Castelli e Franca Romagnoli. Hanno snocciolato i conti. Il bilancio 1999 delle Asl marchigiane si è chiuso con una perdita di 457.560.215.112 contro i 372 miliardi del 1998. In testa alla graduatoria del deficit l'Asl 7 di Ancona con 116 miliardi (72 nell'anno precedente, ma nel capoluogo regionale di ben tre aziende ospedaliere che attirano la quasi totalità delle prestazioni). Seconda in classifica Fermo con 44 miliardi (23 nell'anno precedente) seguita a ruota da Jesi con 43 (29). An ha attaccato sia il Governo nazionale sia quello regionale ritenuti colpevoli entrambi di una situazione di sfascio. »Nella Finanziaria già approvata alla Camera - ha detto Pistarelli si prevede che, per coprire il deficit, le Regioni debbano aumentare i tributi. E in caso di i

nerzia delle Regioni il Governo si sostituisce alle Regioni . Ecco perché, per sollecitare una "rivolta" anche da parte della Regione Marche a tale imposizione, An ha presentato una mozione al Consiglio regionale.

Il gruppo di An alla Regione lancia di nuovo l'allarme: nel 1999 le Asl hanno registrato una perdita di 457 miliardi »Sanità, deficit catastrofico Dovremo pagare più tasse

di FRANCO DE MARCO »Le cifre del deficit della sanità marchigiana - ha continuato Pistarelli - sono impressionanti. L'incremento, rispetto all'anno scorso, è stato notevolissimo. E tutto lascia pensare che anche nel 2000 aumenterà. Il paradosso è che il deficit aumenta anche dove i servizi sono minori e le liste di attesa sempre più lunghe. E non è nemmeno questione di strutture. Nel Maceratese sono stati chiusi alcuni ospedali ma le perdite sono pure aumentate. E' proprio la sanità marchigiana che non funziona. Inoltre il meccanismo della Finanziaria è assurdo: fa ricadere i debiti sulle Regioni. E' un gioco ipocrita . Pistarelli punta il dito contro la gestione passata e presente della sanità marchigiana. »Sono passati sei mesi dall'insediamento della nuova giunta regionale - ha fatto noare - e l'assessore si è acclimatato. Ma che progetto ha per la sanità delle Marche? Non sono sono stati attuati meccanismi per contenere la spesa. Fino ad ora non abbiamo visto nulla. E questo ci preoccupa molto. Così an

diamo incontro ad una tassazione sempre crescente Molto duro anche Ciccioli. »Non abbiamo ancora i vantaggi del federalismo ma ci vengono anticipate le ricadure del federalismo della spesa. Il Governo sta distribuendo le perdite. Dicono che stanno abolendo i ticket ma il costo verrà trasferito alle Regioni. Il deficit della sanità marchigiana è impressionante. Tutti ricordano che l'anno scorso la Regione, per far fronte al buco della sanità, fu costretta a contrarre un mutuo da 500 miliardi. Ora ne dovremo fare un altro per altri 500 milioni? Questo significa che poi non ci sarà pià la disponibilità per gli investimenti. Preferirei invece fare dei mutui per realizzare degli investimenti. Questo è il fallimento della politica sanitaria della precedente legislatura. Se l'attuale assessore non prende provvedimenti andiamo verso la catastrofe . »I 457 miliardi di deficit - ha invece sottolineato Castelli - saranno a carico dei marchigiani. Questo è un federalismo monco. Esiste nelle Marche una drammatica diver

sità nei costi: ad Ascoli, rispetto a Pesaro, si spende il 24% in più. C'è bisogno di una riforma radicale dei centri di costo . »Quella del Governo - ha tuonato Novelli - è una schifosa operazione elettorale. La Regione Marche deve ribellarsi al trasferimento dei debiti . »Si continua ad accumulare - ha infine affermato Romagnoli - sprechi e inefficienze. E i direttori generali non vengono penalizzati. A Fermo, per esempio, la situazione è assurda. Lì la regione doveva intervenire prima con controlli e verifiche . Ma secondo An l'eventuale riduzione del numero delle Asl può contribuire al contenimento della spesa? »Una riforma del genere non può passare in forma strisciante. L'attuale assetto garantisce il territorio. Che la giunta faccia la sua proposta. Poi ne discuteremo . E sul numero delle Asl continua la polemica tra Forza Italia e maggioranza regionale. »Gli interventi di Melappioni e Di Stanislao - ha detto il capogruppo di Fi Roberto Giannotti - non smentiscono anzi confermano clamorosamente la s

ostanza. La lunga dissertazione del direttore dell'Ars sulla razionalizzazione dei servizi sanitari non fa altro che confermare la volontà di realizzare una nuova articolazione delle aziende sanitarie che finirà con il compromettere le sedi non ubicate nei capoluoghi di provincia. Assuma l'assessore un formale impegno a difesa del diritto dei cittadini di Urbino, Fano, Senigallia, Jesi, fabriano, Civitanova Marche, Camerino, San Benedetto e Fermo a mantenere servizi sanitari adeguati. Informi l'opinione pubblica sui dati relativi alle fughe dei marchigiani verso altre regioni, alla loro ricaduta economica e soprattutto sui provvedimenti adottati per porre fine a questo grave fenomeno. Comunichi le iniziative assunte per porre finalmente fine allo scandalo degli incarichi professionali conferiti nella maggior parte dei casi sulla base di valutazioni politiche e non professionali .

 
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