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Conferenza Rivoluzione liberale
Partito Radicale Mauro - 25 novembre 2000
ASL: IN ITALIA SIAMO I PEGGIORI: RASSEGNA STAMPA MARCHE

Di seguito gli articoli di oggi su CORRIERE ADRIATICO, IL MESSAGGERO E IL RESTO DEL CARLINO sulla Conferenza Stampa tenutasi ieri ad Ancona all'Hotel Palace avente per tema:

"SANITA' E PARTITI MARCHIGIANI: IL MIRACOLO DELLA MOLTIPLICAZIONE DELLE ASL E DEI DIRETTORI GENERALI.

LE MARCHE PEGGIORE REGIONE D'ITALIA"

Per la Lista Bonino serve la riduzione delle ASL

"DISASTRO SANITARIO". CRIVELLINI ALL'ATTACCO

CORRIERE ADRIATICO - pag. 2 - 25 nov 2000

Di Emanuele Coppari

"Entro 10 giorni l'assessore competente e il Presidente della Giunta dovranno dirci qualcosa di concreto su come intendono affrontare la materia, altrimenti sarebbe un atto dignitoso da parte loro rassegnare le dimissioni". Hanno il tono dell'ultimatum le parole di Mauro Paolinelli, membro del Comitato di Coordinamento nazionale dei Radicali.

Anche la Lista Bonino si butta nella mischia e getta benzina sul fuoco delle polemiche sollevate attorno alla sanita' marchigiana. Lo fanno con dichiarazioni sferzanti, richiamandosi allo "spettacolo pietoso del balletto delle poltrone e della mancanza di progettualita' e programmazione", e agli " aumenti di sperperi da cui deriva una regione divorata dalla spesa sanitaria a scapito dei cittadini che pagheranno con tasse insostenibili e servizi efficienti". L'affondo dei Radicali acquista precisione ed efficacia con il supporto delle cifre.

E' Marcello Crivellini, ex candidato alla Presidenza per la lista Bonino alle ultime elezioni regionali, a presentare i risultati di un'indagine effettuata sul territorio nazionale. La nostra regione, afferma tirando le somme Crivellini, pur avendo il numero di provincie tra i piu' bassi ha i numero assoluto di ASL fra i piu' alti d'Italia, presenta il numero di abitanti per ASL piu' basso, il territorio per ASL piu' piccolo, il numero di ASL per provincia piu' elevato".

In breve " Le Marche appaiono la peggior regione d'Italia relativamente al dimensionamento delle ASL". La causa, Crivellini non ha dubbi. "C'e' una completa assenza di progettualita' che dura da anni", e di piu', "alla programmazione sanitaria si e' sostituita una programmazione politica con i 13 Direttori Generali da spartirsi con i relativi orticelli".

A sei mesi dall'insediamento del governo regionale non si e' fatto nulla, sostengono i Radicali, e con la campagna elettorale alle porte "si arrivera' quasi a meta' della legislatura senza aver impostato il problema dei problemi". Conseguenza, a parere di Crivellini, "dell'imbarazzo e della paura del centrosinistra a mettere le mani sulla Sanita'".

Bacchettate arrivano anche al centrodestra. Giudicata "stupefacente" - il mirino e' puntato su Forza Italia - la preoccupazione per il verificarsi dell'unico intervento serio di programmazione, cioe' la riduzione del numero di ASL". La somma di tutto cio' - fa notare l'esponente nazionale della Lista Bonino - e' il disastro sanitario, che si traduce in un abbassamento dei livelli dei servizi e della sicurezza e in un aumento della tassazione regionale per coprire il debito in continua crescita, che nel biennio '98-99 si e' attestato attorno agli 800 miliardi, e nel 2000 e' destinato ad aumentare ancora. E con il federalismo si e' chiusa l'epoca dei provvidenziali interventi una tantum di sostegno da parte dello Stato.

"Saranno le regioni con le loro entrate a dover far fronte agli sbilanci". Ma quel che tormenta ancora di piu' Crivelini e' il "deficit sempre maggiore ogni anno che si produce". Per ridurlo, e al contempo aumentare l'efficienza dei servizi - e si apre il fronte delle proposte del Radicali - occorre diminuire il numero delle ASL a tre o al massimo a quattro, una per provincia. "Ne deriverebbero vantaggi in termini di risparmio di costi dei direttori generali - che in tasca hanno 200 milioni all'anno ciascuno - e sugli staff amministrativi, di economie di scala sugli acquisti e di maggior qualita' e sicurezza per l'utenza".

In soldoni: una minor spesa di circa 200 miliardi in cinque anni il taglio di 9 ASL su 13 dovrebbe avvenire immediatamente, per ripristinare una decenza sanitaria, e rendere possibile la programmazione". Su questo terreno sarebbe possibile giocare la partita del governo del settore. In questo senso Crivellini esprime l'esigenza di un "nuono Piano Sanitario Regionale, perche' quello attuale e' un fiume di parole con pochissimi numeri".

Sanita': Per Crivellini dei Radicali ne bastano 4: "Cosi' si cancella il deficit"

"LE ASL DEVONO ESSERE TAGLIATE"

Da Il RESTO DEL CARLINO ANCONA - pag 7 - 25 nov 00

ANCONA - Tre o al massimo quattro Aziende sanitarie locali per tutta la regione. Un taglio netto con il passato risparmiando sul costo dei direttori generali e su quello degli staff amministrativi, con la possibilità però di programmare servizi di qualità sul territorio, fino a cancellare il deficit abissale della sanità marchigiana. Non è certo un intervento indolore quello proposto da Marcello Crivellini, esponente radicale della lista »Emma Bonino , ex commissario straordinario dell'Inrca e candidato alla presidenza della Regione nell'ultima tornata elettorale, che invita il governo regionale a calare la scure sulle 13 Asl. Crivellini, in base all'analisi comparativa con tutte le altre regioni, indica come le Marche siano la peggiore relativamente al dimensionamento delle aziende. Seconde solo a Piemonte, Lombardia e Veneto, e al pari dell'Emilia Romagna. Regioni ben più grandi della nostra. »Pur avendo il numero di province fra i più bassi - ha detto il professore nel corso di una conferenza stampa tenu

ta insieme a Mauro Paolinelli del Comitato di Coordinamento nazionale della lista 'Emma Bonino' - la nostra regione ha il numero assoluto di Asl fra i più alti. Presenta il numero di abitanti per Asl più basso ad eccezione del Molise, il territorio per Asl più piccolo del paese e il numero di aziende più elevato per provincia. Nella programmazione sanitaria - osserva - i primi fattori da tenere presenti sono il numero di utenti e la dimensione del territorio. Al di sotto di determinate dimensioni non è possibile un'adeguata programmazione. Il sistema diventa così antieconomico e può divenire pericoloso per i cittadini, non potendo garantire oltre ad economie di scala né qualità adeguata né professionalità d'eccellenza . Crivellini punta il dito contro il governo regionale e l'opposizione. »La sanità - dice - se non viene governata si mangia gli altri settori. A sei mesi dalle elezioni c'è il silenzio. C'è un'assenza completa di programmazione sanitaria. Il centrosinistra è in una situazione di imbarazzo per

ché ha paura di governare. Forza Italia è ancora più stupefacente perché dovrebbe offrire un'alternativa ed invece difende le piccole Asl. An, invece, non dice niente. Il problema - aggiunge Crivellini - è far cessare il deficit. Ogni famiglia marchigiana, senza saperlo, ha un debito di cinque milioni. Al 31 dicembre il passivo arriverà a mille, millecinquecento miliardi e aumenterà la tassazione anche perché, con il federalismo fiscale, dallo Stato non arrivano più soldi . Secondo i radicali in cinque anni, con tre o quattro Asl invece di 13, ci sarà un risparmio di indennità per i direttori generali di 10 miliardi, 50 per le 100-150 unità delle amministrazioni ed economie di scala per 150 miliardi. E ciò dovrà essere supportato da un nuovo piano sanitario regionale. »Alla programmazione sanitaria - ha concluso l'ex commissario Inrca - è stata sostituita la programmazione partitica con 13 direttori generali da spartirsi con i relativi orticelli. Senza che venga loro detto, tutto ciò si traduce per i cittad

ini in abbassamento dei servizi e dei livelli di sicurezza e aumento della tassazione per sopravvivere al deficit .

di Lorenzo Moroni

CRIVELLINI ACCUSA: "IN ITALIA SIAMO I PEGGIORI"

IL MESSAGGERO ANCONA - pag 1 - 25 nov. 2000

Di Franco De Marco

- METTENDOSI (metaforicamente) il camice bianco, il prof. Marcello Crivellini, docente universitario, ex commissario all'Inrca, esponente nazionale della lista Emma Bonino, ha prescritto ieri mattina, nel corso di una conferenza stampa, la sua cura contro i mali che affliggono la sanità marchigiana. Nella ricetta c'è scritto: »Tutti gli indici di programmazione sanitaria, che valgono in Italia e in tutto il mondo, mostrano che le Asl devono essere 3 o al massimo 4. Non 13. Poi ci vuole un nuovo piano sanitario regionale . Crivellini, vestendo questa volta i panni dello studioso, ha illustrato una sua ricerca sulle Asl marchigiane. »I dati - ha detto - li consegno gratis alla Regione Marche . »In base all'analisi comparativa sulle 196 Asl nelle 20 regioni italiane - ha continuato - le Marche appaiono la peggior regione d'Italia relativamente al dimensionamento. Pur avendo il numero di Province fra i più bassi, ha il numero assoluto di Asl fra i più alti in Italia (è quarta in classifica dietro Piemonte, Vene

to e Lombardia, ndr), ha il numero di Asl per Provincia più alto, ha il numero di abitanti per Asl più basso (ad eccezione del Molise che ha solo 100.000 abitanti) ed ha il territorio per Asl più piccolo sempre in Italia . »Al di sotto di certi parametri, ad sempio Asl troppo piccole, non è possibile programmare. Sotto una "massa critica" non solo il sistema diventa antieconomico ma può diventare "pericoloso" per l'utenza. Nelle Marche l'assenza completa di programmazione sanitaria dura da anni. Alla programmazione sanitaria è stata sostituita la programmazione partitica: 13 direttori generali da spartirsi. E questo si traduce in un abbassamento della sicurezza nell'aumento della tassazione regionale per sopravvivere ai deficit crescenti. Così si programma solo il deficit. Un esempio: una follia sanitaria - ha sempre affermato Crivellini - mantenere il Pronto soccorso dell'Umberto I e trasferire il resto dell'ospedale. Questo è pericoloso per la popolazione. Spero che non sia vero. Come si fa ad andare in un

Pronto Soccorso senza ospedale dietro? . Anche da politico Crivellini ha lanciato pesati accuse. »Nessuno dice che questa situazione è giusta. Il centrosinistra ha una posizione di imbarazzo. Ha paura di governare la sanità. Nel centrodestra Forza Italia dice di voler difendere Senigallia, San Benedetto, eccetera, il che è una bestemmia sanitaria. An sa ma non dice nulla. Questa situazione produrrà certamente un aumento della tassazione. Al 31 dicembre ogni marchigiano avrà sulla sua testa un debito di un milione. Il deficit totale della sanità, nel 2000, sarà tra i 1500 e i 2000 miliardi e aumenterà sempre di più. Riducendo le Asl da 13 a 3 o 4 si avrebbero tanti vantaggi: risparmio sui direttori generali e sullo staff amministrativo, economie di scala sugli acquisti e programmazione dei servizi (questo ospedale lo chiudo, quest'altro no). Più Asl ci sono peggio è il servizio .

 
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