COMUNICATO STAMPA DELL'ADUC
Associazione per i diritti degli utenti e consumatori
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UN PRIMO IMPORTANTE PASSO PER VALUTARE LA RETE NEL SUO GRANDE SIGNIFICATO DI VALORIZZATRICE DELLE CAPACITA' INDIVIDUALI.
Firenze, 7 Dicembre 2000. La Cassazione ha condannato in via definitiva alcune persone che si erano introdotte senza autorizzazione in una banca dati informatica. La mancanza di schermatura interna non e' stata ritenuta sufficiente a giustificare l'ingresso di estranei, che invece hanno violato il domicilio: "la violazione dei dispositivi di protezione del sistema informatico, non assume rilevanza in se', bensi' solo come manifestazione di una volonta' contraria a quella di chi del sistema legittimamente dispone".
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Finalmente una sentenza decente nell'ambito di Internet, colpendo il cuore del problema e non i pruriti di questo o quell'altro ideologo scandalizzato perche' da qualche parte si fa propaganda per idee che lui aborre. Una sentenza che apre un interessante fronte legislativo, perche' conferma che alcuni dei principi che sono alla base della nostra comunita' civica -la proprieta' privata nel nostro caso- sono validi ovunque, e soprattutto non hanno bisogno di chissa' quale giurisprudenza e legislazione per essere applicati.
Dopo convegni e sentenze che ci hanno sempre preoccupato per la loro totale inadeguatezza con lo strumento su cui infierivano, ecco un concetto semplice, apparentemente banale, ma connaturato alla natura umana e alla sua applicazione nella tecnologia. Una sorta di sonora risposta a chi vuol fare della Rete il regno dell'illegalita' e delle sue frustrazioni tecniche e civiche, e a chi vuole che la Rete sia solo uno strumento asservito a questo o quel potere, a questa o a quell'altra ideologia: la Rete e' di tutti, e -per il fatto stesso di esserci, con la propria specificita'- si ha diritto di cittadinanza telematica, inviolabile nella sua intimita'.
L'importante, dopo questa sentenza, e' che si avvii una grande riflessione tra operatori e non, su cosa significhi il Diritto in Rete, a partire dal rispetto della propria specificita' e dal diritto di mettere a disposizione di chiunque cio' che si vuole': superando, quindi, anche l'obbligo normativo al diritto d'autore.