COMUNICATO STAMPA DELL'ADUC
Associazione per i diritti degli utenti e consumatori
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MENTRE E' IN CORSO UNA COSTOSA CAMPAGNA PUBBLICITARIA PER RIFARSI L'IMMAGINE, AVREMMO PREFERITO CHE LE FS AVESSERO TENTATO DI COSTRUIRSI LA CREDIBILITA' DIMINUENDO I PREZZI
Firenze, 8 Dicembre 2000. Le Fs ci fanno sapere che dal prossimo 1 gennaio i biglietti ferroviari aumenteranno mediamente del 5,2%.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
E' il regalo di Natale dello Stato ai viaggiatori obbligati sulle sue carrozze. Un aumento differenziato e fatto ad arte, per colpire li' dove il guadagno e' maggiore (la 2a classe), e con la beffa che, mentre prima era il ministero dei Trasporti che direttamente decideva il da farsi, oggi lo stesso ministero si limita ad autorizzare la decisione presa da Trenitalia, la societa' di servizi di trasporto con cui hanno buttato un po' di fumo negli occhi per far credere che hanno avviato un processo di privatizzazione e liberalizzazione del mercato: un processo che ufficialmente dovrebbe servire a far abbassare i prezzi, ma che, evidentemente, visto il metodo tutto italiano di procedere, produce l'effetto contrario.
Quel che ci preme rilevare in modo particolare, e' il grande dispendio di investimenti pubblicitari che l'azienda Fs ha fatto e sta facendo per rifarsi l'immagine nei confronti degli utenti che, proprio perche' tali e non clienti -pubblicita' o meno- se vogliono prendere un treno non possono sicuramente scegliere un altro fornitore. Ma allora, i soldi di questi giganteschi investimenti pubblicitari, non sarebbe meglio spenderli per far si' che il sevizio costi meno? Questo aumento del 5,2% puzza lontano un miglio come una gabella inutile che si fa pagare agli utenti per il tentativo di rifacimento di immagine. Come utenti del servizio unico di Stato, avremmo invece preferito che il rifacimento d'immagine -e l'acquisizione di credibilita'- fosse passato dalla diminuzione delle tariffe e non dai volti rassicuranti della pubblicita'.