Dichiarazione di Marcello Crivellini e Mauro Paolinelli
12 dic 2000
"Di fronte agli attacchi incendiari di queste settimane va espressa la più convinta solidarietà all'Assessore alla Sanità Melappioni e ai direttori delle strutture sanitarie, assicurando loro ogni possibile sostegno all'opera che, siamo certi, stanno conducendo con il massimo impegno per limitare i disagi e i timori dei cittadini e dei pazienti.
Ma proprio ora è giusto e opportuno affermare che queste vicende, per quanto provocate probabilmente da fattori singolari, sono però emblematiche dell'approccio rinunciatario e passivo che da oltre un decennio caratterizza la politica sanitaria della regione Marche.
Da troppo tempo è la sanità con i suoi squilibri, con le troppe corporazioni, con la tutela di particolarismi a favore degli addetti ai lavori e a discapito dei cittadini, con la difesa di orticelli sempre più anacronistici, con l'assenza di programmazione effettiva e di modelli identificabili, con i suoi debiti e deficit crescenti a governare la Regione Marche e non viceversa.
Da troppi anni nelle Marche si è rinunciato a governare la Sanità e si continua ad avere paura di farlo.
Gli incendi di questi giorni sono causati da chissà chi, con chissà quali motivazioni.
Sono comunque emblematici di impotenza e rinuncia nella politica e nella gestione della Sanità.
La risposta non può essere la militarizzazione delle strutture sanitarie (anche perché tecnicamente impossibile); l'unica risposta seria è l'adozione di una autentica organizzazione sanitaria (con le tecnologie più moderne) non subordinata a nessuno se non agli interessi dei cittadini e dei contribuenti : meno passività, meno subordinazione e più governo.
Terminerà l'emergenza, verranno presi i colpevoli e, siamo certi, Assessore e dirigenti sapranno ripristinare al meglio gli impianti danneggiati; ma sarà anche e soprattutto necessario ricostruire il governo effettivo della sanità marchigiana.
In questi giorni la sanità marchigiana ha avuto bisogno dell'intervento dei Vigili del fuoco; da anni ha bisogno di un'azione di programmazione e di governo non superficiale."