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Conferenza Rivoluzione liberale
Aduc Associazione - 14 dicembre 2000
CANONE/TASSA RAI

COMUNICATO STAMPA DELL'ADUC

Associazione per i diritti degli utenti e consumatori

URL: http://www.aduc.it

mailto aduc.it@aduc.it

Tel.055290606 - 0552302266

ECCOLO PUNTUALE COME IL NATALE! E' L'AUMENTO DEL CANONE/TASSA SULLA RAI. PROVIAMO A FERMARLO ANCHE CON LA PETIZIONE DELL'ADUC IN INTERNET.

http://www.aduc.it/rai/index.html

Firenze, 14 Dicembre 2000. La commissione mista del ministero delle Comunicazioni e della Rai, avrebbe deciso in 3 mila lire la maggiorazione del cosiddetto canone di abbonamento alla Rai stessa: grosso modo quello che era stato gia' previsto e cosi' com'era aumentato gia' dallo scorso 1 gennaio.

Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.

Eccolo puntuale, come il Natale: il regalo annuale che lo Stato, oltre ai vari finanziamenti specifici, decide di devolvere al gestore monopolista dell'informazione di Stato e di Governo (da quando non e' piu' Iri, la proprieta' Rai e' parcheggiata al Tesoro), non si e' fatto attendere.

Ed eccoci quindi a rinnovare la fiducia economica a chi, con la sua stessa presenza, e' il simbolo dell'impossibilita' che esista liberta' e pluralita' d'informazione: non perche' il suo palinsesto d'informazione, cultura, arte, spettacolo e sport sia un continuo inno all'illiberalita' (bisognerebbe distinguere caso per caso), ma perche' il fatto stesso che uno Stato abbia necessita' di un suo mezzo di comunicazione in tutti gli ambiti della vita dei suoi amministrati (e quindi, giustamente in questa ottica, lo faccia pagare ai suoi sudditi con le tasse, sia in forma diretta che indiretta) e' la sconfitta di partenza per qualunque intenzione di promuovere una cultura e una pratica liberale e plurale dell'informazione e della sua gestione economica: lo Stato dovrebbe amministrare l'iniziativa dei suoi amministrati, non gestire qualcosa per quelli che, alla fine, diventano sudditi.

La beffa della situazione alle soglie del nuovo millennio -dopo quasi un secolo di dimestichezza con la potenza del mezzo tecnico specifico- e' che tutti sono coscienti di questa situazione e tutti ci sguazzano, compresi coloro che si propongono come alternativi all'attuale governo, e invece di una domanda che crei offerta, assistiamo solo ad un'offerta imposta con la legge (percepita e vissuta come violenta dai piu', che si sono espressi anche con un referendum sull'assetto societario della Rai, bocciando quello attuale), che ha la pretesa di farsi interprete della domanda: un rabbrividente mix di dottrine e pratiche economiche dove solo una cosa e' certa, l'esistenza del suddito pagatore.

A fronte di questa situazione, dove non si intravede alcuno spiraglio di novita' da parte delle istituzioni (arroccate solo alla loro conservazione), per ora abbiamo una sola arma: tenere caldo il problema, sollevandolo in tutte le sedi (istituzionali e non), perche' il disagio degli amministrati non divenga rassegnazione alla potenza e all'arroganza del governante. E per questo rinnoviamo l'invito a firmare la petizione sull'abolizione del canone, che abbiamo promosso sul nostro sito in Internet al seguente indirizzo

http://www.aduc.it/rai/index.html

 
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