(DICHIARAZIONE DEL SEN. PIERO MILIO, LISTA PANNELLA)Roma 20 dicembre 2000 - "La condanna "esemplare" inflitta all'ex editore Grauso e al direttore Liori, per un reato d'opinione poiché avevano seppur conti toni accesi e polemici, criticato l'operato di alcuni procuratori di Palermo in seguito al suicidio del giudice Lombardini, dovrebbe indurre il Parlamento a rivedere la legge sulla stampa del 1948.
La revisione dovrebbe essere nel senso di porre come condizione di procedibilità all'azione civile e a quella penale, una rettifica che abbia la stessa evidenza ed ampiezza della notizia che ne ha dato causa. In tal senso avevo presentato un DDL nel 1998 di cui, congiuntamente ad altre proposte ma di senso contrario, è iniziato l'esame alcune settimane fa.
Il caso Garuso deve farci riflettere per tutelare non l'insulto né la calunnia ma il diritto di chiunque di esprimere liberamente il proprio pensiero senza distinzioni a seconda che ci si rivolga a magistrati o ad altri cittadini. Le condanne esemplari sono infatti sempre quelle relative a giudizi espressi nei confronti di magistrati. Questo sta determinando nel nostro paese un insostenibile clima da caccia alle streghe".