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Conferenza Rivoluzione liberale
Partito Radicale Rinascimento - 21 dicembre 2000
RADICALI: LATITANZA DEL MINISTRO BIANCO SULLA LEGALITA DELLE PROCEDURE ELETTORALI. NON SUBIREMO L'IMPOSIZIONE DI UN'ALTRA CAMPAGNA ELETTORALE ALL'INSEGNA DELL'INCERTEZZA DEL DIRITTO.

Dichiarazione di Emma Bonino e Rita Bernardini:

Roma, 21 Dicembre 2000. "Dopo l'amara esperienza delle elezioni regionali, contrassegnata dall'aver reso quasi ineluttabili le gravissime violazioni di legge nella raccolta delle firme, dal mese di ottobre stiamo tentando vanamente di porre all'attenzione del Ministro degli Interni la necessità di provvedimenti atti e volti a rendere praticabile la legalità della prossima scadenza elettorale politica. Allo stato attuale, dopo telefonate, dettagliati promemoria e incontri con i massimi responsabili del Ministero, nulla è accaduto in merito ai problemi che abbiamo posto sia in ordine alle procedure riguardanti la fase preparatoria delle liste elettorali e delle candidature sia in ordine alla campagna elettorale e al voto.

Nessuna risposta è stata fornita sull'autocertificazione delle firme, sulla disponibilità ed efficienza delle segreterie comunali, sulla firma digitale, sulla produzione dei certificati elettorali, sul voto elettronico e, infine, sull'effettiva fruibilità da parte dei cittadini del sito Internet www. mininterno.it, testimonianza di burocratica ottusità e di cinica impermeabilità nei confronti di pur minime, necessarie richieste degli utenti. Mentre si tenta di vendere come un'innovazione significativa la bufala della "tessera elettorale" che vale per 18 consultazioni ma che deve essere rapidamente cambiata se non si vogliono raccontare balle sull'imminenza dell'adozione del voto elettronico, il Ministero - ad oggi - non è ancora in grado di fornire alle forze politiche il data-base della composizione dei collegi elettorali, strumento essenziale per raccogliere le sottoscrizioni degli elettori. In conclusione, ammoniamo il Ministro e il Governo tutto che i radicali non sono disponibili a subire l'imposizione

di un'altra scadenza elettorale fondata sull'illegalità diffusa e sulla totale incertezza del diritto, contando sulla dimostrata complicità della giurisdizione."

 
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