COMUNICATO STAMPA DELL'ADUC
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A FRONTE DI UN INFLAZIONE ANNUALE AL 2,6% .... UNA NUOVA IMPOSIZIONE VESSATORIA DEL SERVIZIO UNICO DI STATO.
Firenze, 28 Dicembre 2000. Le Poste hanno fatto sapere che dal prossimo 1 gennaio, il pagamento in contanti dei bollettini di conto corrente postale passa dalle attuali 1200 lire a 1500 lire.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
La strategia e' nota, la quantita' e la qualita', parlano da se'.
La strategia e' quella di comunicare gli aumenti all'ultimo momento, possibilmente quando un po' tutto il Paese e' sotto gli effetti soporiferi delle feste di Natale e fine anno, per cui l'eventuale dissenso e polemica, diventa come una tempesta in un bicchier d'acqua, e qualunque possibilita' di richiesta di intervento dell'Autorita' diventa quasi impossibile; perche' e' bene ricordarlo che le Poste -pur essendo una spa- sono di proprieta' dello Stato e agiscono in regime di monopolio sui servizi piu' importanti e diffusi, quindi gli aumenti su questi servizi non sono frutto di una previsione di bilancio di un'azienda in regime di concorrenza e mercato, ma studiati e messi in opera in virtu' del servizio pubblico che dovrebbero pagare.
La quantita' e' il 25% in piu' rispetto al costo precedente. Se pensiamo che l'ultima rilevazione Istat sull'aumento medio del costo della vita ci dice che per il 2000 siamo al 2,6%, abbiamo un buon 22,4% di margine che ce la dice lunga sull'armonia di questa azienda monopolista con l'interesse pubblico.
La qualita' e', infine, direttamente proporzionale a strategia e quantita': non dobbiamo raccontare a nessuno perche' ogni persona eviti il piu' possibile di servirsi delle Poste.
Infine c'e' da notare che dopo l'aumento forzato della spedizione ordinaria da 800 a 1200 lire (con quel bluff che hanno chiamato posta prioritaria, perche' su di essa hanno spostato tutto l'impegno del servizio base -servirsene e' come giocare un terno al lotto- che, di fatto, viene fornito a 400 lire in piu', cioe' il 50%), questo nuovo aumento e' almeno piu' contenuto e senza la beffa di cui abbiamo detto or ora. Forse le Poste stanno migliorando? Non facciamoci illusioni, e' pur sempre un 25% a fronte dell'inflazione al 2,6%. Potremo parlare di migliorie solo quando chi spedisce potra' scegliere con chi farlo in base a qualita' e costo. Oggi si puo' parlare solo di imposizioni vessatorie.