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Conferenza Rivoluzione liberale
Partito Radicale Rinascimento - 5 gennaio 2001
COMUNE DI ROMA: WWW. RADICALI.IT METTE IN RETE ATRI 500 IMMOBILI DEL PATRIMONIO CAPITOLINO.
"SVENDOPOLI" E' ALLE PORTE? NO CATEGORICO DELLA LISTA PANNELLA ALLA DELIBERA COMUNALE.

Roma, 5 gennaio '01

Mentre il sito www. radicali.it pubblica oggi la seconda puntata (la prima era stata pubblicata ieri), inserendo nel sito altri 500 immobili di proprietà del Comune di Roma, la Lista Pannella insiste - nonostante la tentata smentita dell'Assessore al Patrimonio D'Alessandro - sull'uscita dalla maggioranza della consigliera Rita Bernardini "se verrà approvata la delibera che prevede la vendita di oltre 1000 immobili di proprietà capitolina e se non verrà messo in rete, nel sito Internet del Comune di Roma, l'intero patrimonio del Comune".

"La risposta di D'Alessandro alle mie dichiarazioni di ieri, non smentisce alcunché, anzi, non dà nemmeno una risposta alle mie domande - replica Rita Bernardini. L'intenzione della Giunta (a proposito, il Sindaco che dice?) è quella di approvare una delibera che - attraverso l'iscrizione in bilancio di una cifra oscillante fra i 200 ed i 300 miliardi corrispondente al valore catastale degli immobili - mette in vendita oltre 1000 immobili molti dei quali pregiatissimi situati nel centro storico, ad un prezzo definito "di mercato" diminuito del 30%, che verrà stabilito dall'UTE ovvero dalle "Commissioni di congruità". Quale potrà essere, chiediamo a D'Alessandro, il valore "di mercato" che sarà assegnato dall'UTE o dalle fantomatiche commissioni? Potrà l'UTE (cioè il Catasto) discostarsi dai risibili attuali valori catastali, cioè dai "suoi" attuali valori fiscali sulla base dei quali oggi si pagano le imposte sulla casa e per i quali oggi un immobile di 3 vani a Piazza Navona viene quotato la bellezza di 60

milioni (sic!) a fronte di un valore vero di mercato di oltre 15 volte superiore?

E lo sconto del 30% per immobili occupati che si applica elasticamente nel libero mercato per compensare l'acquirente della mancata disponibilità dell'immobile, nel caso di acquisto da parte dell'inquilino, ha tutta l'aria di un grazioso regalo a chi è già titolare del privilegio di abitare a canone stracciato un alloggio pubblico.

Ci dica inoltre l'assessore se il Comune ritiene di stornare dal pacchetto degli immobili messi in vendita, come fanno gli Enti previdenziali (dal momento che quello sarebbe l'esempio da seguire) gli immobili "di pregio", e quali sono o saranno in tal caso i criteri per definirli. Saranno quelli che si riferiscono all'attuale classazione catastale? Perché qualora così fosse, la quasi totalità degli immobili nel centro storico, con categoria catastale da alloggi di edilizia economica, popolare o ultrapopolare, non sarebbero considerati "di pregio".

E comunque, ribadiamo, non ci pare che il Comune possa - mentre il Sindaco si dimette e il Consiglio Comunale viene sciolto - ragionevolmente procedere alla vendita di alcunché se prima non avrà risposto agli interrogativi più pregnanti che abbiamo posto nella giornata di ieri. In questi alloggi, chi ci abita? Si tratta dei legittimi assegnatari? A che titolo si sono visti assegnati tali immobili, e questi titoli sono ancora oggi legittimi come alla data dell'assegnazione? Gli assegnatari sono in regola coi pagamenti? A quanto ammonta il canone mensile? Il preannunciato inventario di D'Alessandro - che i radicali vogliono in Internet - risponde a questi interrogativi?

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Riferimenti alle agenzie di ieri, 4 gennaio

AGI - ore 19.02 COMUNE DI ROMA: RADICALI, ON LINE PRIMI 500 IMMOBILI (due lanci)

ANSA - ore 20.59 COMUNE ROMA: IMMOBILI; RADICALI, DOPO AFFITTOPOLI SVENDOPOLI?

ANSA - ore 21.28 COMUNE ROMA ASSESSORE D'ALESSANDRO, NESSUNA SVENDITA

 
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