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Conferenza Rivoluzione liberale
Partito Radicale Segreteria - 9 gennaio 2001
NESSUNA ECCEZIONE PER MILOSEVIC. RINGRAZIAMO IL TRIBUNALE DELL'AIA PER AVERLO RIBADITO CON FORZA

Roma, 9 gennaio 2001. Florence Hartmann, portavoce del procuratore capo del Tribunale Penale Internazionale per l'ex-Jugoslavia ha scartato, nel corso di una dichiarazione, qualsiasi possibilità che l'ex presidente Slobodan Milosevic, incriminato per crimini di guerra e contro l'umanità dal TPI possa essere giudicato in Serbia piuttosto che all'Aia, sottolineando che nessun tribunale in Serbia sarebbe in grado di garantire le condizioni di sicurezza e di imparzialità necessarie.

Dichiarazione di Olivier Dupuis, segretario del Partito Radicale Transnazionale e deputato europeo:

»La presa di posizione chiara e ferma del Tribunale dell'Aia è tanto più benvenuta in quanto stiamo assistendo da qualche tempo ad uno strano fenomeno di amnesia presso un certo numero di cancellerie occidentali quanto alla responsabilità principale del regime di Belgrado - e in primo luogo di Milosevic - nella devastazione della quasi totalità dell'ex-Jogoslavia nel corso dell'ultimo decennio.

Giudicare Milosevic a Belgrado sarebbe come "limitare" la sua responsabilità alla sola tragedia vissuta dal popolo serbo e "dimenticare" le tragedie indubbiamente più sanguinose vissute dagli aggrediti, croati, bosniaci e kosovari. Giudicare Milosevic a Belgrado sarebbe altresì inaccettabile per paesi aggrediti come la Croazia e la Bosnia che, in circostanze politiche estremamente difficili, hanno trovato la forza di estradare all'Aia i loro compatrioti incriminati dal Tribunale.

In un momento in cui l'Unione europea dimentica persino le centinaia di kosovari letteralmente rapiti dalle autorità di Belgrado nella primavera del 1999 e tuttora detenuti nella più assoluta illegalità in Serbia, questo richiamo al Diritto e alla ragione fondamentale del primo organo di giustizia internazionale è particolarmente benvenuto e merita il ringraziamento più sincero da parte di quanti hanno voluto e saputo non disperare completamente della giustizia durante gli anni neri dell'era Milosevic".

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