Roma, 16 gennaio 2001-"Berlusconi aveva invitato gli elettori a non votare il referendum perché alla legge elettorale ci avrebbe pensato il Parlamento. Dal 21 maggio ad oggi la Casa delle Libertà ha dormito. Il centrosinistra, dal canto suo, ha appoggiato il quesito referendario - seppur senza convincente convinzione- ma poi ha passato il tempo a rincorrere il Polo con proposte sempre più lontane da un compiuto sistema maggioritario. Oggi, finalmente, questo penoso balletto è terminato con i cittadini raggirati dalle promesse di Berlusconi e dalla confusione politica dell'Ulivo. Entrambi gli schieramenti sono stati e saranno incapaci di proporre agli elettori una scelta netta sulla legge elettorale, paralizzati come sono dalle varie lobbies proporzionaliste.

La Lista Bonino non cambia, invece, posizione: sistema uninominale maggioritario ad un turno contro tutte le piroette dei due poli. E contro quella Assemblea Costituente della quale si torna a parlare, vera garanzia di rinascita partitocratica con i relativi meccanismi "proporzionali puri" necessari per eleggerla."