Dopo il linciaggio del Sindaco di Caiazzo, nuove iniziative giudiziarie a tutela dell'identità, dell'immagine, dell'onore e della reputazione del movimento radicale dei diritti civili e umaniDichiarazione di Daniele Capezzone, della direzione dei radicali:
Roma, 25 gennaio 2001 - Da anni, il Maurizio Costanzo Show è per antonomasia il luogo in cui l'azzeramento dell'informazione dei cittadini italiani sulle attività e sulle iniziative dei radicali si realizza con perfezione, violenza e sistematicità pressoché assolute: basti pensare che, se si eccettua una microtribuna referendaria organizzata nel maggio scorso, l'ultima presenza radicale risale al gennaio del 1998.
Ma la pura e semplice opera di cancellazione non sembra bastare a Costanzo: occorrono anche altri strumenti, per meglio ingannare i telespettatori, e insieme sfregiare l'identità, l'immagine, l'onore e la reputazione del movimento radicale dei diritti civili e umani.
Occorre, com'è accaduto -una volta di più- l'altra notte, che temi centrali della nostra iniziativa politica (nel caso di specie, la lotta contro le mutilazioni genitali femminili) siano affrontati senza di noi e con altri interlocutori.
Oppure, com'è invece accaduto ieri sera, occorre linciare un (incolpevole) amministratore locale, eletto in una lista civica, e menzionarne la militanza radicale, per meglio colpire lui e noi.
Il danno arrecato ai cittadini da personaggi come Costanzo, dalla sua scelta di slealtà civile ed informativa, può e deve essere considerato come fra i più gravi che un paese civile possa soffrire. In uno Stato di diritto democratico, comportamenti come questi sarebbero puniti con il massimo delle pene più gravi. Per queste ragioni, che appariranno -al solito- "eccessive" innanzitutto ai "liberali" che rappresentano l'anima stessa del regime illiberale italiano, torneremo ad assumere, nei confronti di Costanzo, gravissime e puntuali iniziative giudiziarie.