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Conferenza Rivoluzione liberale
Partito Radicale Rinascimento - 14 febbraio 2001
PENSIONI: BONINO, BRAVO BLAIR. MALE L'ITALIA.
Dichiarazione di Emma Bonino:

"Tony Blair ha non una ma mille ragioni, quando propone di abolire il limite legale dei 65 anni per l'età lavorativa. L'innalzamento dell'età media impone di rivedere drasticamente il modello previdenziale tradizionalmente adottato negli ultimi cinquant'anni. Da una parte è necessario garantire la sostenibilità finanziaria del sistema pensionistico, minata dal fatto che le pensioni vengono erogate per un numero di anni doppio rispetto a quello di qualche decina di anni fa. Dall'altra é assurdo rinunciare alla capacità produttiva di milioni di donne e uomini in Europa per il solo fatto che essi abbiano compiuto i 65 anni, purché, naturalmente, non si pretenda di scaricare sulla imprese costi sociali impropri. Trovo però a dir poco ipocrita che la proposta del Primo Ministro inglese venga apprezzata in Italia da quanti, come il Ministro Salvi, si sono battuti e si battono per il mantenimento delle pensioni di anzianità ai "giovani" di 54 o 55 anni, per l'abolizione delle quali noi radicali abbiamo proposto un

referendum bollato come "antisociale" dalla sinistra sindacale. Una radicale riforma previdenziale in Italia, possibilmente con il passaggio ad un sistema a capitalizzazione, é necessaria ed urgente: rinviarla continuamente come si sta facendo è un segno di irresponsabilità da parte della classe politica. Nel nostro paese si consuma ogni giorno il risparmio previdenziale dei lavoratori più giovani - oltreché le speranze di impiego dei disoccupati - per pagare le pensioni dei cinquantenni. Questa grossa ingiustizia ai danni delle giovani generazioni non potrà essere sanata fin tanto che le ipotesi di riforma verranno affidate in esclusiva ai tavoli della concertazione, dove gli interessi dei giovani, che non sono iscritti al sindacato, vengono costantemente ignorati. Roma, 14 febbraio 2001

 
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