n.b. per capirci ho inserito la mia analisi in parentesi doppie: (( ))
Caro Presidente Ciampi,
attendiamo con urgenza e rispetto l'udienza che ti abbiamo richiesta Emma Bonino, Luca Coscioni ("Coscioni, chi era costui?" nevvero) ((da per scontato che nessuno comprenda fino in fondo il senso della lettera)), Sergio Stanzani, io stesso. Ti presenteremo non gia' opinioni, se non richieste, ma documenti gravissimi e certi, popperianamente falsificabili, non opinabili, che comprovano l'esecuzione ormai avvenuta della condanna a morte (("la mia condanna a morte")), a morte civile (("non ancora fisica")) dal potere di regime contro non solo noi radicali, ma contro il popolo italiano ((si identifica col popolo italiano)).
Sbagliamo: e' ancora possibile evitare il compiersi in Italia, in meno di un secolo, per la seconda volta, della tragedia civile? ((allude anche a Pasolini?))
Non lo crediamo; ma continuiamo ancora a lottare perche' cosi' non sia (("sono ancora vivo")). Personalmente mi do ancora il tempo doveroso di ascoltare la tua parola (("spero di cambiare idea")).
Caro Presidente Ciampi, in queste condizioni, fra repubblicani e liberali quali siamo (("quale sono")), l'uno e l'altro ((si identifica con Ciampi)), tu sai bene quale sia il dovere che virtu' repubblicana e pensiero liberale mi impongono ((si e' completamente identificato)). Il dovere di giungere ad abbatterti ((quindi: fa riferimento a se stesso)), a colpirti, ad ucciderti quale Simbolo e Garante di un potere che offende, nega, uccide la stessa legalita' che proclama, e che ha il compito di servire ((abbattendo se stesso tentera' di abbattere, civilmente e non fisicamente, il simbolo di questo regime: il presidente Ciampi)). Sappiamo entrambi (("solo io so": Ciampi o qualunque altro essere umano non potrebbe mai sapere una cosa del genere)), Presidente Ciampi, che senza vita del diritto non v'e' piu' diritto alla vita ((la sua vita)), che alle stragi di legalita' seguono sempre stragi di persone ((la sua persona)) e di popoli ((si identifica di nuovo con i popoli)). Attorno a te, a noi, tornano ad essere
insidiate, ferite, negate liberta' religiose; di scienza e coscienza, di ricerca, umane, economiche, sociali, politiche fondamentali. Un regime senza piu' anima, impotente e disperato, corrotto e corruttore, gia' s'appresta per salvarsi ad avere, non come alternativa ((l'alternativa e' lui)) ma come erede uomini della Provvidenza, e impongono agli italiani le loro risse fra compari piuttosto che la moralita' del compiere scelte alternative, contraddittoriamente, democraticamente, legittimamente fatte conoscere e valutare.
Da non violento gandhiano so bene che uno sparo, un ucciso, quale che egli sia (("perfino se fossi io stesso")), non salvera' certo il mondo ((quindi: "con la mia morte non salvero' certo il mondo")). Ma la dignita' di un cittadino, di un uomo cui sia tolta liberta' e speranza, forse si' (("salvero' la mia dignita' e quella del popolo italiano")). Ma sta a te, liberale, repubblicano, Presidente Ciampi il disarmarmi (("sei la mia ultima possibilita'")). Lotta anche tu per il rispetto della Legge, riaffermala e sara' fatto. Dubito che ti sara' permesso, posto che tu possa tornare a volerlo (("e io a cambiare idea")).
Pannella ha la vocazione a voler essere Istituzione, come Pasolini?
Ma Pasolini non e' gia piu' che sufficiente?
Ho saputo che l'ufficio della presidenza ha deciso che Marco Pannella non verra' mai piu' ricevuto dal Presidente della Repubblica Italiana.
Forse e' solo per questo che Pannella puo' considerare il suo gesto un suicidio?
Francesco Saverio De Maio