Dichiarazione di Benedetto Della Vedova, deputato europeo della Lista Bonino:
Roma, 23 febbraio 2001
"La difesa d'ufficio da parte della Presidenza del Consiglio sulle responsabilità dei ministri del Governo in carica al momento dello scandaloso affare Telecom Italia - Telekom Serbia non può essere considerata accettabile.
Nella nota diffusa ieri nel tardo pomeriggio, ci si affanna a spiegare come la responsabilità diretta dell'acquisizione del 29% dell'azienda delle telecomunicazioni serba - e il conseguente finanziamento per quasi mille miliardi di lire del regime criminale del dittatore nazicomunista Milosevic - abbia fatto capo alla controllata olandese, a sua volta controllata dalla casa madre e quindi dal Tesoro. E con questo? In un paese in cui agli azionisti privati si imputa la responsabilità oggettiva - "non poteva non sapere" - dell'operato fraudolento dell'ultimo dei manager non è serio riconosce all'azionista pubblico l'irresponsabilità - anche sul piano politico - per una operazione di assoluto rilievo internazionale compiuta da una società controllata.
La Stet non era certo l'ultima della aziende di Stato, anzi, era la gallina dalle uova d'ora che il Tesoro si apprestava a mettere sul mercato e sulla quale l'attenzione era massima. E' impossibile che un'operazione del genere sfuggisse al controllo, anche perché le trattative erano note da tempo e la stampa, seppur fugacemente, ne aveva ripetutamente dato conto.
L'intero Governo in carica nel giugno 1997 ed in particolare il Ministero del Tesoro e quello degli esteri devono rendere conto agli italiani delle scelte compiute o autorizzate oppure giustificare una clamorosa e colpevole omissione di vigilanza. Tanto più colpevole per gli esiti finali che ebbe, cioè il sostegno ad un regime macchiatosi, come ogni giorno più evidente, di terribili crimini contro l'umanità.
Chiederemo anche in sede europea all'ex Presidente del Consiglio Romano Prodi di chiarire nei dettagli l'operazione Telecom Serbia".