EMINENZE E MONSIGNORI, GIU LE GRINFIE DAL PONTEFICE!"L'organo della Curia Vaticana mi accusa di avere insultato Papa Karol e lancia una sorta di anatema non tanto contro di me quanto contro tutta la politica ufficiale, di destra, sinistra, di sopra e di sotto, per non avermi ancora linciato.
Rispondo a lor Monsignori che sono loro a dover mettere giù le grinfie da Papa Giovanni Paolo II, e farla finita con l'ignobile sfruttamento, spietato, feroce, in linea con le peggiori tradizioni controriformistiche o inquisitorie delle burocrazie curiali e vaticane. In Satyricon non ho insultato nessuno: nei confronti dei cardinali Biffi e Tonini tutt'al più ho fatto marameo, uno sberleffo per ora. Nei confronti del Papa ho solamente, in gravissimo ritardo, espresso la mia incredulità e il mio dolore per lo scempio, davvero insopportabile, empio, che si consente, con ritmo da "Tempi moderni", in mondovisione, delle stanchezze, del male che colpiscono quest'uomo grande, straordinario di umanità e di amore per la missione che è la sua, per questo mondo che pure non è quello ch'egli ha il compito di annunciare e indicare.
"Dio ce l'ha dato, guai a chi me lo tocca!" esclamai quando Papa Wojtyla fu eletto. Ed egli ha avuto la generosità e la bontà di ricordarlo e di citarlo. Per questo vi rispondo: Monsignori ed Eminenze, giù le grinfie, non è ancora venuta l'ora della successione.
Accontentatevi della politica italiana e delle vostre ormai tristi lotte che riducono a "roba" tutto quel che dovrebbe esservi sacro.
Di voi ci fu promesso: " non prevalebunt".
Roma, 24 febbraio 2001