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Conferenza Rivoluzione liberale
Aduc Associazione - 11 aprile 2001
PROCEDURA UE SU SGRAVI PREZZO DEL GASOLIO AUTOTRASPORTATORI

COMUNICATO STAMPA DELL'ADUC

Associazione per i diritti degli utenti e consumatori

URL: http://www.aduc.it

mailto aduc.it@aduc.it

Tel.055290606 - 0552302266

I CONSUMATORI DI SERIE "A" E QUELLI DI SERIE "B", DOVE QUESTI ULTIMI DEVONO PAGARE I PRIMI: ACCORDI CORPORATIVI CONTRO CONSUMATORI E MERCATO

CHE CI PORTANO IN UNA VORAGINE DI DEBITO PUBBLICO E NON RISOLVONO IL PROBLEMA. FERMARSI PRIMA CHE SI PASSI ANCHE AL COSTO BEFFA DELLA SANZIONE

Firenze, 11 Aprile 2001. La Commissione Europea ha aperto una procedura sugli sgravi che l'Italia ha concesso agli autotrasportatori: si tratta di una riduzione di 120 lire (Iva inclusa) al litro per il gasolio, nel periodo settembre 2000 - giugno 2001, con un aggravio di spesa stimato in 430 miliardi di lire. L'Intento della Commissione e' di verificare se questi sgravi non portino a discriminazione o distorsione della concorrenza.

Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.

Si tratta di concessioni che il Governo aveva fatto sull'onda di scioperi e blocchi stradali che gli autotrasportatori avevano messo in opera, per rispondere a loro modo al lievitare dei prezzi del gasolio. Lo scopo del Governo era di non riversare i maggiori oneri sostenuti dagli autotrasportatori sui prezzi e sulle tariffe, favorendo una categoria che, di conseguenza, non avrebbe dovuto aumentare i prezzi dei suoi servizi ..... una teoria che ha mostrato di fare acqua, perche' non ha inciso su un'inflazione che da settembre ad oggi e' andata avanti, anche e soprattutto alla voce "trasporti". Un incedere del Governo rispetto alle categorie piuttosto che ai consumi, dove si sa dove si comincia, ma non dove si finisce: rispondendo a ricatti e rapporti di forza, non incentivando il mercato, ma irrigidendolo e verticalizzandolo; un mercato dove il consumatore non esiste in quanto tale, ma solo come suddito di questa o quell'altra corporazione.

Perche' non dovrebbero chiedere altrettante agevolazioni i commercianti che usano l'auto per andare in negozio? E perche' -visto che il divertimento e' una delle voci della nostra vita- non dovrebbe chiedere altrettanto chi usa l'auto per andare in discoteca, magari bloccando le strade di notte come i camionisti hanno fatto di giorno?

Il problema non e' stato affrontato dal Governo come doveva esserlo, cioe' intervenendo sull'eccessiva fiscalita' del carburante (che per noi dovrebbe essere del solo 20% relativo all'Iva), ma solo mettendo una toppa che ha creato consumatori di serie "A" (i camionisti delle corporazioni) e consumatori di serie "B" (tutti gli altri), dove questi ultimi, attraverso l'Erario si trovano a pagare i primi, in una voragine senza fondo che alimenta il debito pubblico e non favorisce quei consumi che -in quanto tali e per il loro indotto- favorirebbero il mercato e la concorrenza.

La Commissione Ue aveva gia' preannunciato l'apertura della procedura, ma le nostre Autorita' hanno sempre fatto orecchie da mercante. Ora Bruxelles e' passata all'azione che, stante la situazione (e pur se l'Italia si trova in buona compagnia di Francia e Olanda, che hanno fatto altrettanto per i loro camionisti) non puo' che rallentare il processo di integrazione europea in atto anche con gli strumenti della liberalizzazione e apertura dei mercati. Un remare all'incontrario del nostro Paese che, inoltre, ci portera', oltre all'onta, anche alla beffa di una salata sanzione che aggiungera' debito a debito. Ci si puo' e ci si deve fermare finche' si e' in tempo, riconoscendo i propri errori e le proprie debolezze. Ci auguriamo che cosi' sapra' fare il prossimo Parlamento e il prossimo Governo, perche' quelli alternatisi fino ad oggi, ci hanno solo portato a questa situazione (e non e' questione di destra o sinistra, ma solo di volonta' di de-corporativizzazione del nostro sistema di rapporti economici, metten

do la politica dei consumi e il consumatore al centro del sistema: politica non invisa allo spagnolo Aznar quanto al britannico Blair).

 
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