Roma 7 maggio 2001. Dalle 23,59 riprende il grande Satyagraha interrotto giovedì scorso, per il diritto a essere informati sui grandi temi della nostra vita; diritti confiscati dall'"irresponsabile" partito di RAI-SET, giunto in queste ore anche a disattendere anche gli auspici e le indicazioni del Presidente del Consiglio Giuliano Amato (e del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, che si è dichiarato d'accordo con lui), secondo cui sarebbe stato opportuno e doveroso che fossero perfino "sconvolti i palinsesti" e la normale programmazione televisiva, per dare spazio adeguato alle questioni e ai temi di sicuro interesse pubblico sollevati dai radicali.

"In queste ore", ha detto Marco Pannella intervistato da Radio Radicale, circa cinquecento dirigenti e militanti radicali, ma anche semplici cittadini ed elettori, stanno comunicando al Partito Radicale la loro disponibilità a partecipare allo sciopero della fame e tra loro numerosi sono quanti, al pari del Presidente del Comitato dei Radicali Luca Coscioni, annunciano che ridurranno progressivamente le terapie e l'uso dei medicinali somministrati per lenire le conseguenze delle malattie che hanno contratto". Pannella ha anche aggiunto che molto probabilmente in questa fase del Satyagraha si unirà ai digiunatori.

"Sta accadendo", aggiunge Pannella, "qualcosa che avevamo da tempo largamente previsto: quello che il presidente della Regione Lazio Francesco Storace, quand'era presidente della Commissione Parlamentare di Vigilanza RAI, ha definito "genocidio culturale e politico dei radicali". Non si tratta di un'esagerazione, ma di un progetto deliberato e scientifico, che ha come fine annichilire e annullare tutte le istanze autenticamente liberali, liberiste, libertarie che oggi solo i radicali riescono a incarnare e a cui danno voce".

Pannella ha poi lanciato una "sfida": "Subito dibattiti televisivi tra noi ed Amato, D'Alema e agli altri leader ed esponenti del centro-sinistra e anche quelli del centro-destra: per un confronto serrato, duro, rigoroso e leale sulle grandi questioni della vita, e delle scelte urgenti e necessarie per la società italiana. Non vi è altra via per informare il paese perché possa, in extremis, valutare compiutamente anche le proposte e gli obiettivi radicali, per scongiurare un giudizio e scelte falsate dalla grave incompiutezza delle informazioni ricevute, e per impedire la loro definitiva eliminazione in questa campagna elettorale; non vi è dunque altra via che quella di tenere, nelle prossime ore, ai massimi livelli confronti con i radicali, con Emma Bonino, con me su libertà della ricerca scientifica, eutanasia, nuovi diritti civili e di libertà; e di consentire a Luca Coscioni di parlare per almeno mezz'ora a più di tre milioni di persone".

Questo è il banco di prova, su cui, in queste ore i cinquecento aderenti al Satyagraha invitano a misurarsi quanti, in questi giorni hanno voluto esprimere solidarietà, simpatia e appoggio alle lotte condotte da Emma Bonino con il suo drammatico digiuno della fame e della sete, e ai radicali.