COMUNICATO STAMPA DELL'ADUC
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STUPIDARIO PARLAMENTARE DEL 17 MAGGIO
ITALIA: SOSPIRI, SENI E ONOREVOLI CUOCHI, cosa ci cucineranno per la XIV legislatura?
EUROPA: I FAGIOLINI SONO GIOVANI E BELLI ... per regolamento
Firenze, 17 Maggio 2001. E' uscito il nuovo numero dello "Stupidario Parlamentare", un osservatorio sui lavori nelle Istituzioni in Europa, con particolare attenzione al Parlamento italiano e a quello europeo. Pubblicazione quindicinale (ogni 2 e 17 del mese), edita sul portale dell'Aduc http://www.aduc.it e' curata da Donatella Poretti, responsabile dell'ufficio stampa dell'associazione.
ITALIA: SOSPIRI, SENI E ONOREVOLI CUOCHI, cosa ci cucineranno per la XIV legislatura?
In attesa della nuova legislatura e delle leccornie che certamente non ci faranno mancare i futuri parlamentari, abbiamo trovato una vera e propria prelibatezza. Sette deputati poco prima di lasciare gli scranni della XIII legislatura ci hanno lasciato un capolavoro culinario, tradotto in proposta di legge il 31 gennaio del 2001. Ingredienti: Amoruso, Divella, Gissi, Lorusso, Marengo, Polizzi e Tatarella (gli onorevoli cuochi in rigoroso ordine alfabetico). Ricetta: proposta di legge n.7580 - Norme a tutela della denominazione del dolce tipico "Sospiro di Bisceglie". La relazione che introduce alla ricetta, ops, alla proposta di legge in questione, e' un capolavoro degno del migliore Artusi. Il leggendario, infatti, spesso collocava in un contesto la ricetta, anche per stimolare l'acquolina alla bocca nel lettore e novello cuoco. Cosi' hanno fatto anche i nostri deputati che esordiscono: "Il comune di Bisceglie, ridente e operosa cittadina a nord di Bari, sorge in una terra abitata sin dal Paleolitico medio
dall'uomo di Neanderthal". A parte la didascalica "ridente e operosa cittadina" degna di un sussidiario da regime, la frase messa cosi' farebbe sospettare che tutt'oggi tra gli abitanti di Bisceglie si aggiri l'uomo di Neanderthal. Speriamo sia solo un disguido, e che i nostri sette cuochi non abbiamo voluto dare dei primitivi ai biscegliesi! La relazione prosegue con descrizione tipica delle guide turistiche, fino ad arrivare alla commovente storia delle "Clarisse che producevano e sfornavano i cosiddetti "sospiretti delle monache", realizzati con pan di Spagna, farcito con crema o marmellata, ricoperto di giulebbe". Quindi un brusco ritorno all'attualita' con l'elenco dei bar e delle pasticcerie (unica nota di disappunto alla guida: non riporta i giorni di turno e gli orari di apertura). Introdotti in questo ambiente felice, la legge in realta' e' una ricetta, che vi riproduciamo integralmente:
"Il dolce tipico "sospiro di Bisceglie" deve essere prodotto in base al seguente metodo di lavorazione:
a) ingredienti: uova fresche, zucchero (saccarosio), farina tipo 00, succo di limone; b) esecuzione: rompere le uova separando gli albumi dai tuorli, porre gli albumi in frigorifero e farli ben raffreddare. Montare i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere un composto spumoso, ed incorporarvi la farina precedentemente setacciata. Montare a parte gli albumi aggiungendo poco alla volta il succo di limone, fino ad ottenere un composto. Unire i due composti amalgamandoli molto delicatamente. Suddividere il composto ottenuto mediante un sacchetto da pasticceria corredato da bocchetta liscia e posizionare le porzioni in teglie foderate di carta da forno. La forma del sospiro deve somigliare ad un seno. Procedere alla cottura ad una temperatura di 180 gradi per circa 30-35 minuti con la valvola dell'aria aperta; c) varianti nella modalita' di farcitura: il prodotto preparato ai sensi delle lettere a) e b) puo' essere tagliato orizzontalmente in due parti, inumidito con bagna da pasticceria, farcito con crema pastic
ciera e glassato con soluzione zuccherina."
Dopo aver appreso come si fanno -per legge- questi ghiotti dolcetti a forma di seno, rimane tuttavia l'amaro in bocca: cosa ci cucineranno per la XIV legislatura?
EUROPA: I FAGIOLINI SONO GIOVANI E BELLI ... per regolamento
Senza tregua e senza sosta, instacabili, quasi come se fosse una malattia. La iper-legificazione e iper-regolamentazione che viene dall'Europa e si abbatte sull'agricoltura, e' sempre pronta a sfidare la natura e a piegarla ai propri voleri. A maggio, stagione buona per i fagiolini, un nuovo regolamento, il 912/2001, e' stato ideato dai creatori europei, con un obiettivo determinato: "... eliminare dal mercato i prodotti di qualita' insoddisfacente, ... orientare la produzione per renderla rispondente alle esigenze dei consumatori". Tradotto puo' significare solo una cosa: se i consumatori europei fossero cosi' bischeri da comprare dei fagiolini brutti, sporchi e cattivi, noi risolviamo a monte il problema, non li mettiamo in commercio e cosi' essendo presenti nel mercato solo quelli buoni, belli e puliti, il problema del consumatore masochista sara' automaticamente risolto. Che la fiducia nel mercato e nei cittadini non facesse parte dei principi fondanti l'Europa, non avevamo dubbi, e questo continuo contr
ollare e regolare anche quanti fili deve avere un fagiolino, ne e' solo l'ennesima conferma. Ma tanto i fagiolini in commercio possono essere altro da quelli presenti in natura!